(Bologna, 22 novembre) Sino al 10 gennaio 2018 Enti locali, Associazioni di Promozione Sociale, Organizzazioni di volontariato e Onlus potranno partecipare con progetti locali integrati al secondo Bando regionale per la prevenzione e il superamento della violenza di genere (VEDI CRITERI E MODALITA’), su cui mettiamo anche quest’anno 1 milione di euro. Saranno premiati in particolare due tipi di intervento: da una parte l’integrazione e la presa in carico, da parte di operatori pubblici e privati, delle donne migranti a rischio o vittime di emarginazione sociale, discriminazione e violenza, di pratiche lesive e vessazione non solo fisica ma anche psicologica; dall’altra l’educazione e la formazione alla cittadinanza di genere e alla cultura antidiscriminatoria in ambito scolastico, sportivo, artistico e aggregativo, come strumento di prevenzione e contrasto di ogni violenza e discriminazione sessista, per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale e la rappresentazione della donna.
Proprio di educazione dei più giovani al rispetto delle differenze e al contrasto degli stereotipi discriminanti si è parlato nel Convegno “Di pari passo”, che ho concluso sottolineando la determinazione, necessaria ma mai scontata, con cui da decenni le associazioni femminili attive in tutta l’Emilia-Romagna stanno alimentando la cultura paritaria, in una collaborazione sempre più stretta con i Comuni e con l’Ufficio Scolastico Regionale. E la nostra Regione, attuando la legge 6/2014, valorizza queste reti affinché la responsabilità educativa si traduca in una società migliore, attenta ai diritti della persona e dove l’odio di genere e contro il “diverso” non trovi spazio. Grazie per la qualità degli interventi ad Alessandra Campani, Letizia Lambertini dell’Associazione Il progetto Alice, a Ouidad Bakkali Assessora Politiche di genere del Comune di Ravenna, all’insegnante di scuola primaria a Reggio Emilia Barbara Bertani, a COSPE–Cooperazione per lo sviluppo, all’Associazione culturale Youkali, a Loredana Bondi di UDI Ferrara, al Centro Antiviolenza di Parma.
Leave A Comment