(30 ottobre) Nella trasmissione televisiva Buongiorno Reggio, sono stata invitata ad approfondire un argomento di grande attualità nel dibattito pubblico: la legittima difesa. Questo istituto consiste in una sorta di “autotutela” che l’ordinamento giuridico italiano riconosce a chi si trova di fronte ad un pericolo imminente per sé o per altri, per affrontare il quale è necessario difendersi. Due sono gli aspetti fondamentali: la legittima difesa non è licenza di uccidere e la reazione di difesa deve essere proporzionata all’offesa. Nel programma di Telereggio condotto da Susanna Ferrari erano presenti anche l’Avv. Liborio Cataliotti, il giornalista della rivista nazionale ‘Armi e Tiro’ Giulio Orlandini e, in collegamento esterno, il maestro di arti marziali della scuola SDK di Reggio Emilia Enrico Medici.
Abbiamo commentato la proposta di legge approvata alla Camera dei Deputati per rafforzare l’istituto della legittima difesa in caso di violazione di domicilio nelle ore notturne ispirata all’art. 122 comma 6 del Codice penale francese, abbiamo parlato di armi e di corsi di difesa, della certezza della pena e di processi rapidi quale snodo centrale, come ha suggerito una telespettatrice, per rendere davvero giustizia. Personalmente ritengo che un mondo con più armi, sia un mondo più insicuro. Penso che nella gerarchia dei beni da tutelare, la vita umana sia sopra alla lista. E’ lo Stato a dover garantire la sicurezza dei cittadini e ogni forma di abdicazione a questo principio costituisce un fallimento. Non ci si deve mai rassegnare alla violenza. L’occasione mi ha dato l’opportunità di riaffermare l’incessante promozione della Regione Emilia-Romagna per una cultura del rispetto e della cittadinanza fondata su diritti e doveri.
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