(25 ottobre) Violenza di genere e abusi sui minori sono stati al centro di una informativa che l’assessora Pari Opportunità Emma Petitti e alla Salute Sergio Venturi hanno svolto in Commissione congiunta, nell’ambito della nostra attività di monitoraggio costante e indirizzo delle politiche regionali. In particolare abbiamo chiesto conto dell’efficacia dei ‘codici di prevenzione’ previsti dalla legge quadro 6/2014, non solo per l’accesso prioritario delle donne o dei minori nelle strutture ospedaliere ma anche per quanto riguarda l’attivazione di percorsi mirati di accoglienza, tutela e superamento delle violenze. Il quadro emerso (VEDI LE SLIDES) non è omogeneo e abbiamo sottolineato la necessità di un maggiore impegno da parte delle Aziende sanitarie, sulla formazione del personale che prende in carico le persone in difficoltà e per estendere i servizi di accoglienza e assistenza. Avremo perciò a breve un altro incontro, anche sui dati dell’Osservatorio contro la violenza di genere istituito di recente.

Per sostenere concretamente le donne, spesso con figli di minore età, che cercano rifugio temporaneo o una propria abitazione nel loro percorso di uscita dalla violenza, la Regione ha impiegato i fondi statali su due bandi. Il primo, con scadenza 20 novembre, è rivolto a Comuni e Unioni di Comuni e mette a disposizione 640mila euro per progetti finalizzati all’autonomia abitativa, sia in appartamento autonomo sia in coabitazione. L’altro bando regionale, con scadenza 13 novembre, cofinanzia il potenziamento della rete dei Centri antiviolenza (attualmente 19) e delle Case rifugio (35) in Emilia-Romagna. L’obiettivo è istituire due nuovi Centri e una decina di Case, per offrire una copertura più omogenea sul territorio e non lasciare sole donne maltrattate, a volte in pericolo di vita, che per mancanza di aiuto possono non trovare il coraggio di reagire.