(3 ottobre) L’Assemblea ha discusso e approvato il progetto di Autonomia rafforzata della Regione Emilia-Romagna, dando mandato alla Giunta di portare avanti il negoziato con il Governo centrale, di cui ci relazionerà con cadenza periodica. Come indicato dall’articolo 116 della Costituzione, chiediamo maggiore autonomia su materie già di competenza della Regione per rafforzare, con nostre risorse fiscali, le quattro aree strategiche individuate: lavoro, istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione delle imprese, ricerca scientifica e tecnologica, innovazione; territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture; tutela della salute.
Una scelta diversa da Veneto e Lombardia, dove un referendum consultivo chiederà nel merito la stessa cosa ma ove l’opinione della cittadinanza sarà piegata, a fini elettoralistici, su un orizzonte di separatismo e disgregazione della solidarietà nazionale. Tanto che le stesse forze politiche alla guida delle due Regioni del Nord hanno chiesto, ancora una volta, di dividere l’Emilia dalla Romagna, creando due regioni separate e inevitabilmente più deboli. Noi, al pari dell’Italia, non abbiamo bisogno di questo. Perciò procediamo sul progetto condiviso con le parti sociali ed economiche, con i Comuni e tutti i firmatari del Patto per il lavoro, su una strada più concreta, rapida, non lesiva dell’unità nazionale e che non peserà sulla spesa pubblica. In base alla piattaforma approvata, il vero obiettivo è modulare con più equità le politiche sociosanitarie e con più ‘meritocrazia’ quelle di sviluppo economico ed occupazionale.
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