(3 agosto) L’endometriosi è una patologia invalidante e dolorosa che colpisce dal 10 al 20% delle donne in età riproduttiva. Presso l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia è presente dal 2011 un ambulatorio specializzato dedicato alla diagnosi e cura, punto di riferimento per tante donne non solo reggiane. Purtroppo però il servizio è di fatto sospeso da oltre un anno e il motivo che si apprende dalle cronache attiene alla difficoltà di reperire i professionisti, causando non poche problematiche per le pazienti in lista d’attesa, costrette ad una mobilità inusuale per la nostra regione. In particolare mi è giunto l’appello dell’Associazione nazionale Progetto Endometriosi A.P.E. Onlus, con sede a Reggio Emilia ma attiva su tutto il territorio italiano, che ha contribuito alla nascita e alla conoscenza del Centro.
Con un’INTERROGAZIONE, chiedo pertanto alla Giunta regionale di attivarsi al fine di ripristinare al più presto il centro endometriosi e di capire quali azioni stia intraprendendo per superare il problema dei bandi di reperimento personale andati deserti, così come evidenzia in un’intervista anche il Primario dell’Unità di Ginecologia e Ostetricia professor La Sala. Questo perché è impensabile, ora in Emilia, arretrare sui temi della medicina di genere. Reggio Emilia e la stessa Regione sono all’avanguardia nei Servizi sociosanitari per progettualità e competenze medico-scientifiche e, non da ultimo, il Piano Sociale e Sanitario 2017-2019 promuove servizi di prossimità qualificati, integrati e multidisciplinari per l’appropriatezza di diagnosi e cura. Grazie poi alla Legge regionale 9/2017 abbiamo rafforzato l’integrazione e l’accessibilità dei Servizi nell’Azienda Unica Sanitaria reggiana, già impegnata sul grande progetto materno-infantile MIRE, nonché istituito il Registro Endometriosi, patologia oggi inserita nei LEA nazionali.
Leave A Comment