PSSR-20172019(Bologna, 12 luglio) Abbiamo approvato in Aula il Piano Sociale e Sanitario 2017-2019, dopo un percorso durato 1 anno e mezzo che ha visto enti e associazioni di tutto il territorio regionale contribuire alla sua progettazione e, più di recente, un lavoro emendativo intenso in sede di Commissione. L’obiettivo di fondo che ci siamo posti è realizzare un sistema omogeneo di offerta su interventi sociali e servizi essenziali per la salute, assicurandone una distribuzione equa su tutto il territorio regionale. Il Piano indica una visione dinamica del welfare, che adegua i propri Servizi ai bisogni ed esigenze di una società che negli ultimi anni è profondamente cambiata. Per questo il DOCUMENTO contiene una analisi del contesto e degli scenari, precisi indirizzi per una forte integrazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria, la definizione chiara di procedure, ruoli e interazioni dei diversi soggetti, tempi di realizzazione, risorse necessarie. Le modalità operative e di valutazione sono invece definite in schede di intervento allegate al Piano, aggiornabili ed adeguabili, che verranno presto sottoposte al parere della Commissione competente.

Aula_2017Nel merito, qualificano il nuovo Piano la lotta all’esclusione sociale, alla fragilità e alla povertà attraverso nuovi strumenti, così come la centralità del distretto quale forma di gestione territoriale. Poi, un’azione molto determinata per la prossimità e l’equità dell’accesso ai servizi e la promozione della medicina d’iniziativa e della prevenzione sociale e sanitaria, obiettivi che passano anche dall’approccio di genere. Sempre nell’ottica di un welfare di comunità, inclusivo e integrato, si investe su reti sociali in grado di corresponsabilizzarsi e co-progettare i servizi; altrettanto rilevante è la formazione di professionisti pubblici e privati in rete fra loro e in grado di affrontare la nuova organizzazione. I livelli di governo del sistema sono tre: oltre agli organi regionali, vi è quello Territoriale

-costituito dalla CTSS, dal Distretto, dagli Uffici di piano comunali e dalle AUSL- e il livello costituito dai cittadini e dalle loro organizzazioni (enti profit e no profit, associazioni, sindacati, enti di rappresentanza, ecc.). Infine il Piano configura 5 livelli operativi di programmazione: i servizi per l’accesso e la presa in carico; le misure per favorire la permanenza al domicilio; i servizi per la prima infanzia e quelli territoriali comunitari; i servizi a carattere residenziale per le fragilità e le misure di inclusione sociale e di sostegno al reddito.