(San Martino in Rio, 22 giugno 2017) Un confronto partecipato e interessante quello organizzato dal PD nell’ambito della Festa Democratica, sulla nostra Sanità e sulle prospettive aperte dall’unificazione delle Aziende Usl e Ospedaliera reggiane, dalle nuove norme regionali e nazionali sui vaccini e dal Piano sociale e sanitario 2017-2019 attualmente in discussione in Assemblea. Presenti fra gli altri nel pubblico Deanna Ferretti di CuraRE e il Sindaco Paolo Fuccio. Coordinate dal consigliere comunale Flavio Avantaggiato, io e la direttrice sanitaria distrettuale Cristina Marchesi abbiamo spiegato le novità e risposto a domande, ad esempio sui servizi di prossimità, che la Regione Emilia-Romagna garantirà attraverso investimenti adeguati su Case della Salute e Ospedali di comunità sino a coprire le esigenze assistenziali di base, l’accesso di primo livello delle persone su tutto il territorio. Quanto alla fusione delle Aziende sanitarie, il vero obiettivo dell’operazione è mettere la prevenzione e la cura appropriata al centro del Servizio integrato, un obiettivo a cui si tende in realtà dal 2011 grazie al gruppo di lavoro interaziendale coordinato dall’allora direttrice del Santa Maria Nuova Antonella Messori.
Comprendendo anche l’Ospedale MIRE per la donna e il bambino, di prossima realizzazione dopo i 25 milioni in Bilancio regionale e l’assegno di Curare onlus ai progettisti, si sta costruendo un sistema socio-sanitario davvero avanzato, che il nuovo Piano 2017-2019 sta rafforzando sulla base dei cambiamenti in atto. Le linee di indirizzo che approveremo a luglio, infatti, si pongono la sfida dell’integrazione territoriale, delle competenze e tra servizi sociali e sanitari, al fine di rimuovere gli ostacoli che la lunga crisi economica ha determinato rispetto al diritto alla salute, al principio universalistico della sanità pubblica. Sarà il primo Piano regionale che, in questo senso, è tutto orientato a farsi carico delle povertà e fragilità presenti. Discorso a parte meritano i vaccini, la cui obbligatorietà sta in parte dividendo l’opinione pubblica. Ne abbiamo parlato proprio nelle ore in cui si è saputo del dramma di un bambino a Monza, contagiato di morbillo dal fratello non vaccinato e purtroppo deceduto a causa della sua impossibilità a vaccinarsi avendo una grave malattia. Sia la legge 2016 dell’Emilia-Romagna sui servizi educativi che la recente normativa nazionale in materia, che hanno introdotto l’obbligatorietà del vaccino pediatrico su patologie importanti e mai del tutto debellate, sono di fatto misure salvavita. Oltre che una prevenzione necessaria e responsabile per la salute pubblica. Non vi è dubbio che, fino a quando alcune forze politiche agiteranno le paure e le tesi complottistiche sulla salute delle persone, potranno avere voce in capitolo posizioni irrazionali e anti-scientifiche. L’unico modo per affermare al contrario quella medicina vaccinale che ha salvato e continua a salvare milioni di vite, è agire con trasparenza dando soluzioni istituzionali e universalistiche, suffragate da prove ed evidenze scientifiche.
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