(Bologna, 20 giugno) – L’Assemblea regionale ha affrontato la grave crisi del settore edilizio anche con una normativa che facilita il rapporto tra Enti, imprese e professionisti. Questa nuova legge era già stata condivisa dai rappresentanti dei Comuni, delle aziende edili e degli ordini, in quanto semplifica pratiche e certificazioni richieste come la SCIA e la CILA e prevede ad esempio la possibilità di reiterare, prima che scadano, i termini d’inizio e fine lavori quando sono evidenti le difficoltà economiche dell’impresa. Negli ultimi anni di crisi, infatti, è accaduto spesso che la penalità legittimamente applicata dalla Pubblica Amministrazione per il non rispetto dei tempi del cantiere, abbia poi determinato l’abbandono dell’opera edilizia in corso e difficoltà aggiuntive all’azienda e ai lavoratori. La stessa ricostruzione, da completare nei territori colpiti dal sisma 2012, è un motivo tutt’altro che secondario per mettere mano al rilancio del comparto.
Tra le altre novità vi è la possibilità di ottenere prima i permessi di costruzione, attraverso una “Conferenza di Servizi” e il semplice verbale di quanto richiesto in quella sede, senza più rimpalli burocratici tra Amministrazioni e privati. Lo Sportello Unico per l’edilizia diventa interlocutore unico del cittadino e degli ordini professionali con compiti di controllo in tempi certi e le pratiche edilizie viaggeranno su un’unica piattaforma digitale per la loro presentazione e gestione. Altri dettagli importanti, compreso l’esonero dal costo di costruzione per certi lavori, si trovano nel TESTO DELLA LEGGE, che vuole sostenere un settore sempre più orientato ad interventi di ripristino e ristrutturazione del patrimonio esistente, a tutela e salvaguardia del territorio, come sarà sancito e disciplinato con la legge urbanistica regionale che approveremo in autunno.
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