(Bologna, 21 giugno) Tre sono gli impegni prioritari nel programma di lavoro 2017-2018 del Garante regionale dei detenuti: visitare con regolarità gli istituti di pena della regione, le Rems (cioè le strutture che hanno superato gli ospedali psichiatrici giudiziari) e gli altri luoghi di limitazione della libertà delle persone, con l’intento di prevenire i rischi di ‘trattamenti inumani e degradanti’, oltre a concorrere d’intesa con l’Amministrazione penitenziaria al recupero e reinserimento nella società delle persone detenute. Con queste sottolineature Marcello Marighelli ha svolto la sua Relazione annuale a rendiconto 2016 delle attività ereditate dalla precedente Garante, Desi Bruno, e delineato il lavoro che sta portando avanti da dicembre scorso. All’ordine del giorno della seduta di commissione Parità e Diritti delle Persone, a cui sono stati invitati tutte e tutti i consiglieri, anche la Relazione annuale (qui il TESTO) del Difensore Civico regionale, Gianluca Gardini.
Tornando all’intervento di Marighelli, gli ultimi dati sulla situazione carceraria in Emilia-Romagna, mostrano una presenza di detenuti che raggiunge le 3.482 unità, a fronte di una capienza regolamentare di 2.824 posti, 658 persone in più. Circa il 50% dei ristretti sono stranieri (1.759) e 145 sono donne. “La sospensione- ha rimarcato il Garante- del procedimento penale con messa alla prova per gli adulti, l’ampliamento dell’ammissione al lavoro all’esterno per i detenuti come lavoro volontario gratuito, l’incremento di sanzioni alternative al carcere, come quella del lavoro di pubblica utilità, sono misure che vanno assumendo un ruolo sempre più importante e possono essere l’occasione per dare una nuova dimensione alla penalità, che, pur mantenendo una connotazione afflittiva, sposti il proprio centro dalla custodia della sofferenza legalmente applicata al ruolo attivo dell’imputato o autore di reato nella riparazione del danno”.
Marighelli ha poi affrontato il tema della vigilanza sulle condizioni di vita nelle carceri: “Le visite anche non annunciate, gli incontri, i colloqui e la corrispondenza con la popolazione ristretta, costituiscono l’attività prioritaria dell’Ufficio del Garante regionale e restano l’oggetto esclusivo della sua funzione, che non va confusa con altri pur altrettanto rilevanti obiettivi di tutela”. Si provvederà, ha aggiunto, “alla segnalazione dei casi di comune interesse al Difensore civico e alla Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ricercando il coordinamento delle attività nell’ambito delle rispettive competenze”. Da gennaio sono 101 le richieste di intervento pervenute al Garante regionale (da detenuti, legali, familiari e associazioni), di cui 35 pratiche già chiuse. Tra le iniziative prossime del Garante da evidenziare inoltre, la programmazione di momenti di formazione e informazione dedicati agli operatori del settore e ai volontari, su temi quali residenza e documenti di identità, permessi di soggiorno e rimpatrio volontario assistito, ricerca del lavoro, curriculum, valorizzazione delle esperienze formative e lavorative in carcere, misure alternative alla detenzione, lavoro volontario gratuito in progetti di pubblica utilità. In più, è prevista l’implementazione di esperienze e progetti dedicati all’affettività e genitorialità in carcere, con particolare attenzione alla continuità affettiva, alle caratteristiche degli spazi preposti e alle modalità di incontro. Relativamente al Carcere minorile del Pratello a Bologna, è in fase di rinnovo il protocollo d’intesa per garantire un’attività di ascolto sia nei confronti dei singoli minori e giovani adulti sia degli operatori della presa in carico. Protocollo che si vorrebbe anche estendere ad altre situazioni come quella della Casa Lavoro modenese di Castelfranco Emilia, che ospita in grande prevalenza persone in detenzione sociale. Questo tema è stato affrontato anche in un recente incontro che Marighelli ha avuto con l’Arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, per uno scambio di idee sulla situazione della struttura (l’Arcidiocesi di Bologna comprende anche Castelfranco).
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