(20 giugno) In Assemblea, con l’approvazione di una legge regionale del PD, abbiamo dato una prima risposta alle difficoltà del settore dell’editoria, consapevoli dell’importanza che riveste per il sistema democratico. Il settore è stato messo in crisi dalla contrazione dei finanziamenti nazionali e dalla riduzione degli introiti derivanti da raccolta pubblicitaria, con pesanti conseguenze anche sull’occupazione in particolare giovanile. Obiettivo della nostra normativa è infatti sostenere lo sviluppo e la crescita dell’informazione locale attraverso interventi per favorire l’innovazione organizzativa e tecnologica, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il contrasto alla precarizzazione del lavoro giornalistico tutelandone la qualità e la professionalità, l’avvio di attività di giovani giornalisti.
Gli ambiti delle imprese beneficiarie degli interventi della Regione sono l’emittenza radiofonica e televisiva, editoria locale, agenzie di stampa, testate web. Un requisito per accedere ai bandi pubblici e dunque a contributi e incentivi, è che il personale che svolge attività giornalistica -iscritto all’Albo- abbia un rapporto di lavoro disciplinato secondo la contrattazione collettiva del comparto, retribuito mediante equo compenso e in regime di correttezza retributiva e contributiva. Dai contributi regionali sono esclusi gli editori di televendite, di programmi vietati ai minori, nonché le imprese riconducibili a partiti e movimenti politici, organizzazioni sindacali, professionali e di categoria. Previsti infine un Elenco di merito degli operatori economici che investono nell’editoria, incentivi per l’avvio di imprese di giovani giornalisti e i cofinanziamenti per la vendita alle medio-piccole imprese di spazi pubblicitari a tariffe regolamentate e agevolate.
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