(Reggio Emilia, 19 giugno) Ho partecipato, tra alcuni altri consiglieri regionali e parlamentari, all’insediamento in Provincia del Tavolo sul lavoro e prestito sociale delle cooperative edili fallite (con 1,5 miliardi di passivi accumulati), coordinato dal presidente Giammaria Manghi assieme al sindaco Luca Vecchi. Obiettivo prioritario dell’iniziativa, trovare rilancio imprenditoriale, reinserimento e ristorno per le migliaia di lavoratori, lavoratrici e soci prestatori che hanno perso il posto e i risparmi dopo le liquidazioni di Unieco, Coopsette di Castelnovo Sotto, San Prospero e Cormo; senza scordare i fallimenti meno recenti di CMR di Reggiolo e Orion di Cavriago ma neppure altre situazioni di crisi dell’indotto come la Artoni Trasporti di Guastalla. Se una parte dei dipendenti delle ex cooperative, anche grazie all’impegno della Regione in collaborazione col Ministero da una parte e con i Comuni dall’altra, hanno trovato altre opportunità occupazionali, resta drammatico l’impatto della crisi profonda di questo sistema, da cui è dipeso per molti decenni il benessere di tante famiglie della Bassa Reggiana e modenese.
Dando seguito ai numerosi appelli, manifestazioni e richieste in Assemblea regionale, compreso l’impegno assunto dall’assessora Palma Costi in risposta ad una mia Interrogazione, il Tavolo appena costituito si è dato importanti tappe e obiettivi ravvicinati, contenuti in un Patto per l’occupazione nell’Area Nord che sarà sottoscritto in questi giorni da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, 20 Comuni della Bassa e parte della Val d’Enza, sindacati e organizzazioni imprenditoriali. Tra i punti di azione già condivisi vi è il monitoraggio in forma aggregata delle offerte di lavoro, dei fabbisogni di competenze, dell’andamento settoriale delle imprese del territorio e una mappatura degli spazi da adibire ad attività imprenditoriale. La riunione del Tavolo si è svolta alla presenza dei rappresentanti delle Cooperative fallite, del presidente di Federconsumatori Giovanni Trisolini e del presidente Andrea Volta di Legacoop Emilia Ovest, quest’ultimo chiamato in causa per trovare le risorse a rimborso parziale dei soci prestatori. Ribadito l’impegno di Legacoop ma anche l’insufficienza delle disponibilità per il ristorno al 40%, proseguirà la battaglia per un intervento nazionale che sul modello delle banche, sostenga anche questi risparmiatori.
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