sedeAssemblea(Bologna, 14 giugno) Quello passato è stato un anno di straordinaria produttività e qualità dell’azione regionale per la parità di genere. Dall’approvazione del primo Piano triennale contro la violenza all’avvio dell’Osservatorio, dal bando regionale per il sostegno ai progetti di prevenzione e alle vittime dei maltrattamenti, sino alla stesura del primo Bilancio di genere della Regione, abbiamo concretizzato tra i più importanti obiettivi della Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere 6/2014. Lo abbiamo sottolineato in commissione Parità e Diritti e delle Persone, convocata per il parere sul Rendiconto generale finanziario 2016, che nelle sue cifre rappresenta anche l’impegno di integrazione delle diverse azioni regionali per dare la necessaria strutturalità alle politiche di equità sociale. Nell’occasione, ho poi annunciato importanti appuntamenti di valutazione sull’attuazione della legge quadro.

Conferenza_elette_21set2016Prevediamo infatti un momento dedicato alla clausola valutativa presente in legge, che è in scadenza dopo il triennio; un altro dedicato alla condivisione delle linee direttive per l’adozione dei bilanci di genere nei Comuni dell’Emilia-Romagna. Infine, con una Conferenza delle Elette che convocheremo in autunno, si approfondiranno termini e criteri del 2° bando della Regione per la prevenzione della violenza sulle donne. Nel merito del Rendiconto, il bilancio regionale nel 2016 ha stanziato 1 milione di euro per la realizzazione sul biennio di 49 progetti a cura di enti locali, centri antiviolenza e associazioni. Selezionati tra i 52 che hanno partecipato al bando pubblicato a novembre scorso in attuazione del Piano contro la violenza di genere, i progetti finanziati prevedono in gran parte iniziative nell’ambito della prevenzione, educazione e formazione al rispetto delle differenze, poi anche azioni di tutela e accompagnamento verso l’autonomia delle donne che hanno subìto violenza.

Come evidenziato nel Bilancio di genere, gli investimenti su politiche di pari opportunità sono del tutto trasversali ai settori: dalla formazione al lavoro e imprenditoria (con incentivi premianti dell’iniziativa femminile e formazione dedicata), dai servizi sociali alla sanità. Vanno aggiunti diversi progetti della Regione per diffondere la cultura antidiscriminatoria, ad esempio “Primo passo Educare”, finanziato lo scorso anno con 35.000 euro.