Veltroni-18(Gattatico) Il 10 giugno del 2007 moriva Maria Cervi, la più grande dei nipoti di Alcide: ha nove anni quando suo padre Antenore e i fratelli vengono fucilati dai fascisti. Maria è stata, per tutto l’antifascismo italiano, punto di riferimento nella trasmissione della memoria della sua famiglia. Per ricordarla Casa Cervi e l’ANPI nazionale hanno organizzato un convegno, aperto dalla presidente Albertina Soliani, a cui hanno partecipato Carla Nespolo e Anna Bigi per l’Anpi, Guido Mora della Cgil, la storica Laura Artioli e Walter Veltroni (qui il servizio di Telereggio), che da ministro dei Beni culturali contribuì al rilancio del Museo Cervi e poi commemorò Maria ai suoi funerali.

maria-cervi-724x1024Nell’occasione è stata presentata la ristampa del libro “Non c’era tempo di piangere” di Margherita Agoleti, narrazione femminile e corale delle vicende della famiglia Cervi dal punto di vista della madre di Maria. Perché il lutto si trasformò molto presto in racconto e Memoria, cioè speranza collettiva nella Democrazia che stava nascendo. Per tutta la sua vita Maria è stata testimone, educatrice dei giovani che non hanno vissuto quei tempi bui e promotrice instancabile dei valori antifascisti di libertà e giustizia propri della Resistenza, esempio della “staffetta che passa dalle generazioni cresciute nell’Italia fascista, alle generazioni di donne che hanno fatto l’Italia repubblicana”. Sulla memoria ha costruito la sua salvezza morale, come scrisse. Anche la nostra.