Commissione_osservatorio(Bologna, 15 marzo) La commissione Parità e Diritti delle Persone ha espresso parere positivo sul provvedimento di Giunta che, attuando la legge quadro 6/2014, istituisce l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere. Come ci ha spiegato l’assessora Emma Petitti, si tratta di un altro tassello importante della strategia delineata dalla legge per la parità, in quanto la nuova struttura tecnica consentirà di monitorare le politiche di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne che si stanno realizzando in tutte le aree territoriali e di valutarne l’efficacia. Ciò grazie ad un’ampia pluralità di competenze coinvolte. L’osservatorio raccoglierà inoltre dal territorio i bisogni e le richieste per la formazione degli operatori/trici che, a vario titolo, si occupano delle donne in difficoltà. Dopo questo parere, la delibera di istituzione sarà approvata dalla Giunta che, parallelamente, avvierà anche il Tavolo sulle politiche di genere, per mettere in rete tutti i soggetti comprese le rappresentanze economiche.

FondazioneIl monitoraggio continuo rappresenta un’azione molto concreta, che risponde alla necessità di dare un’interpretazione autentica della realtà, al di là delle ricostruzioni di tipo cronachistico dei femminicidi. Sarà altrettanto importante l’avvio del Tavolo regionale permanente per le politiche di genere, che aprirà alla collaborazione con altre ‘agenzie’ che raccolgono i dati, ad esempio la Polizia di Stato. I Tavoli istituiti a livello provinciale daranno una grande mano proprio per condividere dati e informazioni utili, poiché la clausola valutativa in legge ci impone di misurare l’efficacia delle nostre politiche. Va poi sottolineato che le linee di indirizzo contenute nella norma aiutano gli enti locali a rendersi proattivi su questi fenomeni per una prevenzione a 360 gradi. Il gruppo di lavoro dell’osservatorio regionale è formato da esperti/e della Regione nei vari settori, dalle politiche sociali a quelle per la sicurezza, dall’assistenza ospedaliera ai consultori sino all’Agenzia del lavoro. Ma si avvale anche di interlocutori del territorio: due rappresentanti del coordinamento dei Centri antiviolenza,

9 esperti degli enti locali, tre esperti delle Ausl, due esperti di trattamento degli autori di violenza (Ausl di Modena), un rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale, due rappresentanti delle associazioni femminili impegnate nel contrasto alla violenza di genere, individuate dalla Conferenza del Terzo settore. È poi prevista la collaborazione con altri interlocutori ad esempio: il Garante dell’infanzia o quello dei detenuti, le università e le organizzazioni sindacali.