Bologna_mostra_7marzo17(Bologna, 7 marzo) L’amore, la maternità violata, l’amicizia, la speranza nonostante tutto, ai tempi della persecuzione e dello sterminio nazista. È quanto racconta la mostra “Punti di luce. Essere una donna nella shoah” inaugurata in Assemblea legislativa per celebrare la Giornata internazionale della donna. Lina, Stefania, Ester, Dina, Genia sono alcune delle donne ebree alle quali la mostra restituisce nomi e volti, con riferimenti concreti alle loro vicende di vita: piccoli ma emblematici frammenti di una storia più grande che non mostrò pietà. I trenta pannelli che compongono l’esposizione danno una lettura al femminile del genocidio che lacerò l’Europa del ‘900 e “rappresenta un importante tributo a tutte le donne e alla forza che sanno dimostrare”, come ha dichiarato la presidente Simonetta Saliera. Grazie alla collaborazione tra l’Assemblea e lo Yad Vashem di Gerusalemme, viene presentato per la prima volta in Italia questo adattamento tradotto della mostra originale in lingua inglese, che abbiamo inaugurato alla presenza di ragazze e ragazzi di istituti superiori coinvolti nel relativo progetto didattico.

Bologna_mostraok_7mar17Intervenendo all’inaugurazione, presenti anche le assessore regionali Emma Petitti e Palma Costi, ho sottolineato come le donne siano portatrici di un pensiero differente, indispensabile per il cambiamento della società. E parlare di diritti violati, ripercorrendo una delle peggiori pagine della nostra storia recente, aiuta ad acquisire consapevolezza di quanto è stato fatto e di quanto ancora si debba fare per un compiuto riconoscimento dei diritti e del protagonismo femminile. Non facciamoci ingannare dalle sirene che ci dicono che siamo tutti uguali, ma guardiamo con lucidità a quanto strada c’è da percorrere per l’affermazione dei diritti invisibili contro un male assoluto che è sempre in agguato. Al taglio del nastro sono intervenuti Yiftach Ashkenazi, direttore della sezione Mediterraneo della Scuola internazionale di studi sulla Shoah dello Yad Vashem, Rita Chiappini come rappresentante per l’Italia, la direttrice del Museo Ebraico di Bologna Enza Maugeri, il collega consigliere Enrico Campedelli. La mostra è visitabile fino al 7 aprile.