Audizione_welfareaziendale_Mori(Bologna, 23 febbraio) Solidarietà 90 è una cooperativa di Reggio Emilia aderente a Legacoop regionale, che da oltre venticinque anni si occupa di servizi socio educativi in collaborazione con enti pubblici e privati. Il 73% dei suoi 314 dipendenti è assunto a tempo indeterminato e il codice etico applicato garantisce alle lavoratrici e lavoratori condizioni eque e non discriminanti, conciliazione dei tempi, formazione e riqualificazione professionale. A illustrare la crescita di Solidarietà 90, ottenuta grazie a queste buone prassi di welfare aziendale, è intervenuta la sua presidente Elena Bertolini, invitata in Regione insieme ad altre esperienze cooperative virtuose e vincenti sul mercato, dalla Commissione Parità e Diritti delle Persone in audizione congiunta con la Commissione Politiche economiche. Presenti anche gli Assessorati regionali al welfare e al lavoro, a raccogliere un contributo di esperienze e buone prassi che consideriamo determinante per lo sviluppo dell’azione regionale.

WELFAREAZIENDALEApprofondiremo ancora e con approccio plurale, coinvolgendo anche gli altri protagonisti che a tutti i livelli promuovono azioni di welfare aziendale e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Perché per adottare politiche efficaci e misurate sui nuovi bisogni che la società esprime, è necessario far convergere gli obiettivi dettati dalla Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere in una collaborazione tra pubblico e privato che vorremmo fosse strutturale e integrata. Una necessità sottolineata in audizione anche da Rita Finzi (VIDEOINTERVISTA), responsabile della commissione Pari Opportunità di Legacoop Emilia-Romagna, che rappresenta 1.700 cooperative per circa 100 mila occupati. Sintetizzando i suggerimenti avanzati dai rappresentanti delle cooperative intervenute, la dirigente di Legacoop ha chiesto che la Regione valuti possibili misure di defiscalizzazione a favore delle aziende che adottano una maggiore flessibilità organizzativa nel lavoro e l’introduzione di una “certificazione di qualità”, che premi con un punteggio nell’accesso ai bandi pubblici le aziende che dimostrino di investire nel welfare aziendale e nelle pari opportunità.

“Oggi -ha detto Finzi- si può parlare di welfare di seconda generazione che deve incontrare i bisogni di una società permanentemente attiva, dove si lavora sempre. Un cambiamento che richiede uno spostamento della capacità di spesa sul privato ma richiede che le istituzioni dettino regole certe e assicurino sostegno alla responsabilità sociale.” Credo che i suggerimenti offerti oggi dalle cooperative e quelli che verranno da altre realtà economiche e sociali debbano essere colti pienamente da una Regione che si è dimostrata avanzata nel campo della legalità sul lavoro, dei diritti femminili e personali, della sostenibilità sociale, dove i buoni risultati occupazionali registrati di recente, non scordiamocelo, sono anche il frutto di queste scelte. Oltre a Bertolini della coop sociale Solidarietà 90 di Reggio Emilia, sono state ascoltate Francesca Malagoli (Quadir), Arianna Marchi (coop sociale Zerocento Faenza-Ravenna), Vanes Benedetto (Coop Alleanza 3.0), Antonella Conti (Formula Servizi, Forlì), Sara Ghedini (Manutencoop), Franca Guglielmetti (Coop sociale Cadiai), Simona Ragazzini (Camst).