(Bologna, 8 febbraio) In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo nelle scuole e del Safer Internet Day, dedicato all’utilizzo sicuro della tecnologia nel mondo 2.0, la Commissione Parità e Diritti delle Persone ha promosso un approfondimento in seduta congiunta con le Commissioni Cultura e Politiche per la salute, per ascoltare gli esperti e capire come si rende efficace il contrasto al bullismo e cyberbullismo. Presente la vicepresidente con delega al welfare della Regione Elisabetta Gualmini abbiamo ricordato il protocollo “Media e minori” firmato lo scorso anno da Corecom Emilia-Romagna, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Polizia postale e delle comunicazioni, Ufficio scolastico regionale. E il nostro confronto ha coinvolto proprio queste competenze, unite nell’impegno di prevenire e combattere il fenomeno, spesso drammatico, nei suoi vari aspetti. Secondo la presidente del Corecom e docente di comunicazione Giovanna Cosenza è l’uso inconsapevole dei nuovi media da parte dei più giovani che degenera in episodi di cyberbullismo, e per contrastarlo occorre una capillare formazione.
Il primo incontro di formazione per insegnanti ed educatori si è svolto in questi giorni presso l’Università di Bologna: una iniziativa che va resa strutturale. Dato che il 35% degli adolescenti è stato vittima almeno una volta di bullismo, come riportato dalla Garante per i minori Maria Clede Garavini basandosi sui dati della Società di pediatria, allora bisogna puntare sulla prevenzione, lavorando nella fase critica dell’adolescenza ma anche quando i bambini sono alle scuole elementari. Va inoltre tenuto conto che molto spesso i bulli e chi subisce bullismo sono a loro volta vittime di violenza domestica intrafamiliare. I comportamenti più gravi di cyberbullismo verificatisi in Emilia-Romagna negli ultimi anni -e che sono in crescita a causa dell’iper–connessione a Internet– li ha illustrati Geo Ceccaroli, dirigente della Polizia Postale: pornografia minorile, sexting, trattamento illecito delle informazioni e soprattutto atti persecutori. Anche Chiara Brescianini dell’Ufficio Scolastico ha rimarcato quanto si deve fare per la prevenzione del fenomeno in ambito scolastico, concludendo fra l’altro al più presto l’iter del disegno di legge che è appena stato approvato in Senato (QUI IL TESTO). Altrettanto fondamentale è “investire sullo sviluppo delle competenze dei presidi territoriali dei dipartimenti della Polizia postale e delle telecomunicazioni,
non solo per il contrasto dei reati informatici, ma proprio per la prevenzione di comportamenti a rischio tra i nativi digitali, i giovani e la popolazione adulta, sempre in collaborazione con la scuola e le istituzioni”. Questo brano è tratto dalla Risoluzione di cui sono prima firmataria, votata all’unanimità dall’Assemblea regionale nel 2014. L’impegno della Regione Emilia-Romagna e delle altre Istituzioni nazionali per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo non può essere depotenziato, per il semplice motivo che le opportunità e i rischi del mondo digitale non sono il futuro ma già il presente, un presente che richiede specifiche competenze, formazione permanente degli operatori e prossimità di gestione dei bisogni, soprattutto per i casi drammatici che stanno coinvolgendo ragazzine e famiglie. Dunque, vanno salvaguardate da tagli e riduzioni le stazioni provinciali di Polizia Postale.
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