(Modena, 26 gennaio) Nella sede della Fondazione Collegio San Carlo si è tenuto un importante seminario sul tema sociale degli orfani di femminicidio, organizzato dall’Associazione Gruppo Donne Giustizia presieduta dall’Avv. Giovanna Zanolini. In Italia sono oltre 1.600 le persone che hanno vissuto e vivono questo dramma, figli o figlie di madri uccise dai padri, questi ultimi suicidi nel 30% dei casi. Eppure non hanno tutele e perciò sta crescendo l’iniziativa civica, politica e istituzionale a favore di un sostegno pubblico. Significativi gli interventi, dal presidente del Tribunale dei Minorenni di Bologna, Giuseppe Spadaro, alla responsabile dell’Ordine regionale degli assistenti sociali Rita Bosi, al prof. Thomas Casadei di Unimore, per esplorare i costi economici, sociali, personali e di sistema della violenza contro le donne, per capire come corrispondere ai diritti di vittime incolpevoli di un mondo di adulti che troppo spesso non sanno neppure ascoltare.
A rappresentare il sistema di protezione attivo in Emilia-Romagna, sono intervenute la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Clede Maria Garavini e la direttrice della Fondazione vittime di reati Elena Buccoliero, presìdi importanti che si aggiungono al programma della Regione di presa in carico delle vittime di violenza. Ma non basta: solo un organico quadro normativo nazionale potrà affrontare in modo adeguato e lungimirante la sofferenza presente degli adulti di domani. L’Associazione Donne e Giustizia propone alcuni emendamenti ai disegni di legge parlamentari esistenti, indispensabili al fine di una reale tutela degli orfani di femminicidio. Grazie all’impegno della presidente della Camera Laura Boldrini, nella legge di bilancio 2017 si è inserita una misura che prevede un maggior risarcimento ai figli delle vittime di reati intenzionali violenti, primo passo verso il pieno riconoscimento dei loro diritti.
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