(Funo di Argelato, Bologna, 24 gennaio) Ho rappresentato il presidente della Regione all’inaugurazione della mostra fotografica “SHEROES”, dedicata al coraggio di alcune donne indiane martoriate dall’acido per mano di uomini, in esposizione con ingresso gratuito al Museo Ferruccio Lamborghini nell’ambito della rassegna ArteFiera. Assieme a rappresentanti istituzionali del territorio quali Susanna Zaccaria, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Bologna, la Sindaca di Argelato Claudia Muzic e Valeria D’Onofrio della Casa delle Donne per non subire violenza Onlus, ho apprezzato la qualità di questo reportage realizzato da Federico Borella e il significato profondo dell’iniziativa, fortemente voluta dal presidente del Museo Tonino Lamborghini per sottolineare l’urgenza del tema della violenza contro le donne. Nel mio intervento ho sottolineato l’importanza di iniziative culturali di questa portata, per la consapevolezza diffusa di un fenomeno di inciviltà che purtroppo accomuna le donne nel mondo.
La forza nella tragedia, la voglia di riscatto e di autodeterminazione di queste giovani donne indiane, che ben traspare dalle immagini, ci insegna che il femminicidio non è un fatto privato né individuale ma pienamente sociale: la prevenzione e l’affermazione di una cultura antidiscriminatoria così come il sostegno offerto per superare le ferite, richiede responsabilità istituzionale e impegno da parte di tutti. Come ha ricordato la Sindaca di Argelato, in pista con un progetto finanziato dalla Regione grazie al Bando sul Piano antiviolenza che si è chiuso a novembre, ci sono molte cose da fare anche a livello locale: da sportelli di aiuto e ascolto a cui possono rivolgersi le donne in difficoltà, a campagne di sensibilizzazione, al lavoro con e nelle Scuole anche attraverso iniziative artistiche e teatrali. Il giornalista del Carlino Saverio Migliari, che ha coadiuvato l’autore del reportage fotografico, ha detto di aver affrontato questo progetto “non mossi da compassione, bensì dal desiderio di dare voce a queste donne, ragazze e bambine, che hanno una forza di cui forse abbiamo dimenticato la dimensione.”
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