emilia-romagna-regione-535x300Sono 176 i centri di culto islamici in Emilia-Romagna, secondo una recente ricerca dell’Osservatorio sul pluralismo religioso (Gris) che l’Assemblea Legislativa ha voluto presentare nella sua sede. Si tratta della prima mappatura sulla diffusione dell’Islam, da cui emerge che la nostra regione è la seconda, dopo la Lombardia, per numero di centri e di persone di fede musulmana residenti (183.000, su un totale in Italia di circa 1 milione 400.000). Ritengo molto positivo e importante il patrocinio dell’Assemblea regionale ad una mostra e a un evento che ha visto l’Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi accanto al coordinatore della Comunità islamica Yassine Lafram, coinvolti in un’operazione culturale di trasparenza, conoscenza e rispetto, che sono i presupposti della pacifica e responsabile convivenza. Qui i VIDEO SERVIZI.

mostra-islamI centri islamici sono concentrati soprattutto in provincia: Bologna è in testa con 48 centri (14 in città e 34 in provincia), segue Modena con 27, Reggio Emilia con 22, sino a Parma e Piacenza con 9. La ricerca evidenzia un Islam plurale, articolato secondo la provenienza e le scuole giuridiche islamiche. Le presenze più rilevanti sono da Marocco e Albania ma il panorama è in evoluzione e, ad esempio, se la quasi totalità degli osservanti è sunnita, a Carpi risulta l’unica realtà sciita in regione, a Bologna e Ferrara sono attivi centri Subud di matrice indonesiana, a Parma c’è una sede Baha’i (culto di fatto autonomo), frequentata da 400 fedeli soprattutto italiani. In mancanza di una normativa nazionale sull’esercizio della libertà religiosa, tutte queste realtà sono classificate come associazioni o centri culturali, che operano sulla base del principio costituzionale di non-discriminazione.