(Castelnovo di Sotto, Poviglio, Rubiera, Gavasseto, Reggio Emilia, Novellara, Reggiolo, Bologna, ecc.) Banchetti, incontri, cene e dibattiti, organizzati dai comitati per il SI per spiegare le ragioni della riforma su cui voteremo il 4 dicembre. Sono i/le parlamentari che l’hanno votata, emendata e “vissuta” in due anni di lavoro i primi a impegnarsi sui territori per illustrare i cambiamenti, ma tanti altri rappresentanti ed eletti, come me, danno un contributo ritenendo questo un passaggio importante che migliora il funzionamento democratico delle nostre istituzioni. L’impegno dei comitati e dei circoli PD per far conoscere la riforma, usando anche bollettini informativi e i nuovi canali di comunicazione, è davvero prezioso in vista di una partecipazione popolare che dovrà essere soprattutto consapevole. Nel merito, il punto di vista che porto ad ogni incontro riguarda proprio la qualità della nostra democrazia, che uscirebbe rafforzata dalle modifiche della seconda parte della Costituzione, sia per il ruolo inedito assegnato alle autonomie locali, sia per le responsabilità attribuite alla sola Camera dei Deputati.
Il nuovo Senato delle autonomie, di cui parlavano decenni fa personalità come Nilde Iotti, integra le istanze dei territori e delle Comunità locali nel sistema decisionale dello Stato, superando la marginalità ed impotenza delle autonomie su temi quali la salute pubblica, le grandi opere o l’accoglienza dei migranti. Le attuali conferenze Stato-Regioni-Enti locali tra l’altro, già impiegano risorse, tempo e competenze, senza però offrire efficacia. L’altro punto che mi sta a cuore è la velocizzazione dei procedimenti legislativi prodotta dalla fine del bicameralismo paritario: qui ciò che conta sarà la maggiore responsabilità di deputati e deputate, chiamati ad una maggiore attenzione, chiarezza e qualità in tutto il lavoro normativo e, non secondariamente, ad una presenza alla Camera più costante, legata all’impegno assunto con il proprio elettorato. Positivo anche il superamento delle ambiguità nei ruoli di Stato e Regioni (vedi il documento del Gruppo PD in Regione).
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