palazzo regione(Bologna, 24 novembre 2016) I numeri forniti come ogni anno dai Centri che accolgono e assistono le donne in Emilia-Romagna, ci aggiornano su una violenza drammatica che mantiene il suo carattere strutturale e sociale. Dietro le cifre ci sono donne e minori che devono trovare una risposta sempre più concreta ed efficace, in termini di tutela, sicurezza, percorsi di autonomia e sostegno psicologico: la Regione la sta dando, attuando la legge quadro 6/2014 con un Piano antiviolenza operativo sui territori, che consolida l’azione in rete dei servizi e mette in campo per la prima volta una massiccia prevenzione. Rappresenta un primo passo di questo impegno l’esito del primo bando per la concessione di contributi (totale 1 milione di euro) a sostegno di progetti presentati dalle comunità locali. Qui la TABELLA dei finanziamenti.

noviolenza49 progetti sono risultati ammissibili: 27 con capofila comuni e unioni di comuni, i rimanenti 22 con capofila associazioni e privato sociale. La maggior parte vede ampie partnership e azioni sia di potenziamento di servizi che di formazione e sensibilizzazione, rivolti in particolare alle scuole. Le richieste di contributo superano il primo stanziamento, ma l’assessora al bilancio e pari opportunità Emma Petitti ha deciso di finanziare comunque tutti i progetti coerenti con gli obiettivi del bando. E’ un fatto importante, perché abbiamo bisogno di interventi antidiscriminatori su tutto il territorio regionale. Un ringraziamento va poi alla Ministra Boschi per l’impegno mantenuto sui finanziamenti statali ai Centri antiviolenza e alle Case Rifugio, che vede assegnare all’Emilia-Romagna oltre 1 milione e mezzo di euro (la cifra più alta dopo la Lombardia), frutto del lavoro svolto con spirito di collaborazione in questi anni dalla Regione, dai Centri e dalle associazioni e che ci è di sprone per fare sempre meglio, sino a superare questa piaga sociale indegna di una comunità civile. Infine, i dati sulla violenza alle donne, aggiornati al 31 ottobre 2016:

Nove sono le donne uccise in Emilia-Romagna da compagni, ex mariti, uomini respinti. Le donne accolte nei 13 centri antiviolenza del Coordinamento regionale dal 1 gennaio al 31 ottobre 2016 sono in totale 2.930. Di queste, 2.739 hanno subito in modo diretto violenza (93,5%).

Quelle che si sono recate per la prima volta a un centro antiviolenza sono 2.094, pari al 76,3% di tutte coloro che si sono rivolte ai Centri. Di queste, 751 sono di provenienza straniera (36,4%). Le madri sono 1.517, pari al 77,4%. I figli che subiscono violenza sono pari al 55,2% (1.440).

Nel corso del 2016, il 65,2% delle donne (1.365) ha subito violenze fisiche; il 43,2% ha subito violenze economiche (905); il 13,9% ha subito violenze sessuali (291); il 92,6% ha subito violenze psicologiche (1940). Le donne ospitate nella case rifugio sono state complessivamente 192, i figli/e 191. Le notti di ospitalità di donne e figli/e sono state complessivamente 35.550, in media 92,8 giorni di ospitalità per donna e figli/e, in leggera diminuzione rispetto al 2015, anno in cui la media di notti è stata pari a 113,6 giorni.