mostra_roberta_dsc_0068-2(Bologna, 22 novembre 2016) Con la mostra “Anche la cancellazione è violenza”, inaugurata assieme all’assessora Emma Petitti e alle rappresentanti del gruppo Rivoltapagina che l’ha proposta all’Assemblea regionale, raccontiamo la storia di 26 donne dimenticate che hanno però dato un contributo decisivo alla scienza, alla fisica, alla letteratura e alla cultura in generale. Un modo per abbattere gli stereotipi di genere e ridare onore e memoria a tutte le donne tagliate fuori dai libri di storia. Alla presentazione hanno partecipato anche i ragazzi e ragazze dell’Istituto Itis Galilei di Mirandola, che stanno portando avanti un progetto sulle pari opportunità. A loro in particolare ho spiegato che valorizzare le personalità, le competenze femminili nella storia, significa offrire esempi positivi e restituire una memoria veritiera che ci appartiene. Ricordare e sottolineare il ruolo sociale, economico e culturale delle donne è un dovere civico anche perché può prevenire atti di discriminazione, la stessa radice dai cui scaturisce quella violenza che causa vittime, paura e dolore tra le mura domestiche, per mano di uomini che negano la soggettività femminile.

mostra_studentidsc_0061Giunta e Assemblea stanno attuando la legge quadro regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere che, oltre ad essere normativa cogente, rappresenta una leva culturale per sollevare quella pesante coltre di stereotipi che copre da sempre il percorso di emancipazione, non solo femminile, ma della società nel suo complesso. La mostra fotografica e documentale “Anche la cancellazione è violenza” è nata lontano dall’Emilia-Romagna, a Catania, grazie ad un collettivo di donne consapevoli che si riunivano nella libreria Voltapagina e che oggi propongono in particolare alle Scuole i loro progetti educativi. Emma Baeri Parisi (il secondo cognome è quello materno che ognuna delle RiVoltapagina ha aggiunto come simbolo) ha espresso il desiderio che la mostra circoli sul territorio, così da diffondere la cultura paritaria in tutta la società, in modo orizzontale, per cancellare quel senso comune che ha portato a differenziare l’uomo a discapito della donna. Per l’anno prossimo si annuncia un’iniziativa analoga sulle donne emiliane. L’assessora alle pari opportunità Emma Petitti ha sottolineato che il contrasto alla violenza di genere passa dall’applicazione della legge quadro 6/2014: prevenzione e programmazione sono entrambe essenziali per combattere questa che è soprattutto una battaglia culturale.