(Bologna, 7 novembre 2016) La presenza equilibrata di uomini e donne negli organi decisionali pubblici ha l’obiettivo di favorire una partecipazione davvero democratica attuando l’articolo 51 della Costituzione, in base al quale “tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza”. Dal 2014, per i Comuni con più di 3.000 abitanti questo principio trova applicazione grazie alla legge 56 (nota come legge Delrio), la quale stabilisce che nelle Giunte comunali “nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”. La giurisprudenza amministrativa ha poi chiarito che questa norma è un parametro di legittimità per gli atti della Giunta, che altrimenti risultano invalidi. Ecco perché il Difensore civico regionale Gianluca Gardini, in accordo con la Commissione Parità e Diritti delle Persone, ha segnalato con lettera a tutti i Comuni sopra i 3.000 abitanti la necessità di conformarsi alla legge Delrio per le nomine in Giunta.
Un’iniziativa quanto mai opportuna, per informare e sensibilizzare le nostre Comunità, per evitare loro conseguenze negative di cui possono non essere a conoscenza, dal momento che la norma e soprattutto la giurisprudenza, sono recenti. Ed anche un contributo alla costruzione di “precedenti”, presupposti culturali e giuridici su cui si baserà la giurisprudenza, a livello nazionale, in materia di equità nella rappresentanza democratica. Tra l’altro è un impegno che da tempo va oltre l’Emilia-Romagna, in virtù dell’intesa sottoscritta tra il coordinamento nazionale delle Commissioni per la Parità regionali e il coordinamento nazionale dei Difensori Civici. Sottolineo che la collaborazione con il prof. Gardini sta producendo atti concreti, ultimo in ordine di tempo l’inserimento di una Assessora – con deleghe allo sviluppo economico e pari opportunità – nella Giunta di Alto Reno Terme. I sindaci e sindache possono sempre dimostrare la materiale impossibilità di reperire gli assessori, esponenti del genere sottorappresentato,
necessari a comporre in modo equilibrato le giunte. A questo riguardo, il Difensore civico ha fatto presente che, per dimostrare l’impossibilità di applicazione dell’art. 1, comma 137, della legge 56 del 7 aprile 2014, è raccomandabile avviare procedure che garantiscano un determinato grado di pubblicità, composte di tre fasi: pubblicazione di avviso pubblico per la ricerca di candidati alla carica assessorile appartenenti al genere sottorappresentato nella Giunta comunale; esame delle candidature; motivazione puntuale delle ragioni che ostano alla nomina dei candidati/e. Si continuerà quindi a monitorare le giunte comunali operanti nel territorio regionale, al fine di garantire il rispetto di un fondamentale principio di equità ed eguaglianza.
[…] lettera completa inviata ai sindaci è disponibile qui […]