(Modena, 21 ottobre 2016) Prosegue la collaborazione con la commissione Pari Opportunità dal Comitato Unico Professioni modenesi, guidato da Mirella Guicciardi. Davanti ad una platea di professioniste/i tra avvocati, commercialisti, architetti, medici e altri, ho portato un saluto in occasione del convegno “Donne, lavoro e libere professioni. I differenziali di genere nei redditi e nei fatturati.” Ben lontane, nella realtà, dal luogo comune dei liberi professionisti quali soggetti privilegiati, le donne – che sono libere sì, ma di lavorare di più – fanno i conti con un sistema di ‘non tutele’ e con un mercato asfittico, patriarcale per tradizione e che non rispecchia le loro competenze ed esigenze. Nonostante la loro massiccia presenza, anche in questo mondo non c’è uguaglianza: guadagnano mediamente la metà rispetto ai loro colleghi e di conseguenza ‘godono’ di un trattamento pensionistico inferiore; e sono sottorappresentate negli organismi direttivi di ordini, collegi e organizzazioni di categoria.
Recenti indagini condotte all’interno degli Ordini non solo modenesi e la ricerca realizzata dalla prof. Tindara Addabbo di Unimore (in collaborazione con la Fondazione Marco Biagi), confermano un aumento del gender pay gap negli ultimi anni e una disparità che comincia dalla formazione universitaria per tradursi in reddito: ad esempio il differenziale di fatturato tra gli avvocati donne e uomini arriva al 58%, tra i geometri si attesta sul 47%. Tale situazione interessa le professioniste di tutta Italia, dove la differenza di reddito medio va da un minimo del 24% nel giornalismo ad un massimo del 57% in Avvocatura. Per presentare ed approfondire gli esiti della ricerca, ascoltare i/le rappresentanti degli Ordini e individuare le politiche più efficaci, abbiamo già programmato una audizione congiunta in Assemblea, delle Commissioni Parità e Politiche economiche.
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