emilia-romagna-regione-535x300(Bologna, 12 ottobre 2016) Il progetto di legge di iniziativa PD e Sel “Misure di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito”, che oggi abbiamo esaminato e valutato positivamente in sede di commissione Parità e diritti delle persone, è una normativa importante, molto attesa dai Sindaci emiliano-romagnoli perché fornirà loro strumenti più efficaci per aiutare le cittadine e i cittadini in difficoltà. Le norme prevedono un sostegno economico, erogato nell’ambito di un progetto di attivazione sociale e di inserimento lavorativo concordato con i beneficiari a livello locale, in modo da superare le condizioni temporanee di indigenza garantendo continuità nelle risorse, nella formazione e nel coinvolgimento delle persone all’interno della loro comunità. Il relatore e capogruppo del Partito Democratico Stefano Caliandro ha anticipato alcuni dati elaborati dall’Università di Modena e Reggio riguardo alla povertà nella nostra regione.

puzzleIn Emilia-Romagna vive sotto la soglia della povertà assoluta il 3,5% dei cittadini, cioè tra le 65.000 e le 70.000 famiglie: in percentuale quasi la metà che nel resto del paese, dove le famiglie in difficoltà sono quasi 8 su 100. Il loro reddito medio annuo è di 6.630 euro, e rientrano in questa fascia soprattutto famiglie giovani, nuclei unipersonali compresi: una su tre infatti ha meno di 35 anni, e se si includono quelle fino ai 40 anni si arriva al 42%. Il progetto di legge rappresenta un primo e più urgente intervento per attivare queste persone, e i Comuni assieme ai Servizi sociali, in percorsi di autonomia e riscatto sociale. Spesso si tratta di donne sole in situazioni di profondo disagio e, tra gli altri aspetti, pensiamo che le nuove norme possano rendere più facile rivolgersi ai servizi, superando barriere anche psicologiche.