nido(COMUNICATO Bologna, 5 ottobre 2016) Nella seduta congiunta delle commissioni Politiche per la salute e politiche sociali, e Parità e Diritti delle persone, il progetto di legge della Giunta sui servizi e Nidi per la prima infanzia ha ottenuto parere positivo col voto a favore di Pd e Sel, quello contrario dei 5stelle e l’astensione di Lega e FI. Particolare attenzione l’ha avuta l’articolo 6: “Al fine di preservare lo stato di salute sia del minore sia della collettività con cui il medesimo viene a contatto, costituisce requisito di accesso ai servizi educativi e ricreativi pubblici e privati, l’avere assolto da parte del minore gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente”. A motivare la scelta è intervenuto l’assessore alla Sanità Sergio Venturi: “La scelta dell’obbligatorietà è un segnale che abbiamo deciso di dare sia sul piano delle responsabilità individuali sia sul piano delle responsabilità collettive. La soglia di sicurezza è stata ampiamente superata in alcune aree della regione, e certe malattie sono ricomparse: per questo l’obiettivo è l’incremento del tasso vaccinale”.

sedeAssemblea“La nuova legge coglie le evoluzioni e i cambiamenti delle famiglie, restando comunque ancorata ai principi fondamentali che caratterizzano il sistema educativo dell’Emilia-Romagna. – spiega la relatrice Francesca Marchetti – Si concentra sulla qualità dei servizi, da mantenere e implementare, e sulla sostenibilità, perseguita attraverso percorsi di semplificazione delle procedure che tengano conto delle esigenze delle famiglie”. Una novità è appunto l’introduzione come requisito di accesso, delle vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B: non si tratta di un metodo coercitivo ma di responsabilità sociale nei confronti dei bambini più fragili”. Con il provvedimento verrà inoltre introdotto un sistema di accreditamento che consolida il progetto pedagogico, anche attraverso strumenti valutativi collegati alla qualità del servizio, e la Regione avrà la prerogativa di orientare i territori rispetto alla tariffazione. Viene anche posta l’attenzione sul tema della condivisione delle scelte educative. Altro obiettivo della legge “è motivare il personale per migliorare la qualità dei servizi, il titolo di studio resta un elemento basilare”.