sedeAssemblea(Bologna, 27 luglio 2016) Lo stato di emergenza proclamato dal governo turco dopo il tentato colpo di stato si è tradotto in innumerevoli arresti, la cancellazione di oltre diecimila passaporti e molte migliaia di epurazioni per dipendenti pubblici, insegnanti e magistrati. La formale sospensione della Convenzione europea sui diritti umani ha tolto ogni limite alla repressione di Erdogan, annullato di fatto libertà e diritti dei cittadini turchi. Anche l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, con una Risoluzione dei gruppi PD e SEL, ha voluto esprimere una condanna e la richiesta alle istituzioni italiane ed europee di agire per il ripristino dello stato di diritto in quel Paese, che è strategico per l’equilibrio e la pace in due continenti.

IstanbulCondanniamo il golpe in quanto atto contro la democrazia, ma sottolineiamo che “qualora continuasse questa repressione, la Turchia guidata da Erdogan non dovrebbe essere in alcun modo partner politico, economico e commerciale dell’Italia e dell’Unione Europea”. La Brexit, la crisi internazionale anche legata al terrorismo, mettono in luce la necessità di un’Europa unita che sappia prendere posizione e sostenere i propri valori fondativi quali lo stato di diritto, il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia. Già da tempo è in atto una deriva autoritaria in Turchia con gravissime conseguenze sui gruppi più vulnerabili, le opposizioni e le minoranze come quella curda, sulla libertà di informazione. Desta grave preoccupazione anche la condizione delle bambine e donne turche, che assistono ad una limitazione dei propri diritti che è collegata alla sempre più forte tendenza anti laicista. L’Europa non stia a guardare.