Camera(Bologna, 19 luglio 2016) Numerosi sono i Comuni che in Italia e in Emilia-Romagna hanno dato vita a registri per raccogliere le Dichiarazioni anticipate di volontà sulle cure (DAV) dei cittadini, a dimostrazione di quanto il tema sia sentito tra le persone e nelle comunità. L’iniziativa dei Sindaci resta però illegittima e censurabile dallo Stato perché manca una organica ed unitaria disciplina di questa materia, che è di competenza nazionale, nonostante vi siano diverse proposte di legge in discussione da anni in Parlamento. Oggi in Commissione Sanità e politiche sociali abbiamo condiviso con un Ordine del Giorno la richiesta rivoltaci con una petizione popolare, per consentire l’inserimento del “testamento biologico” o DAV nel fascicolo sanitario dei cittadini. Siamo infatti convinti che sia urgente rendere esigibile anche questo diritto fondamentale della persona.

curaL’Ordine del giorno impegna Assemblea e Giunta regionale a seguire l’iter legislativo nazionale, stimolando il Parlamento ed i parlamentari eletti a concluderlo in tempi brevi. In questo ambito ci impegniamo ad avviare processi di confronto ed approfondimento anche giuridico, con gli estensori dei progetti di legge nazionali ed i promotori della petizione popolare, calendarizzando prima di tutto una audizione congiunta delle commissioni Sanità e Parità e Diritti delle Persone. Sin d’ora chiediamo infine alla Giunta di attivarsi per dare piena attuazione alle future disposizioni legislative, giocando qui fino in fondo le proprie competenze socio-sanitarie.