(7 luglio 2016) Nel giorno in cui 56 anni fa un eccidio insanguinava Reggio Emilia, abbiamo voluto portare un contributo di memoria e, oltre il simbolo della ricorrenza, il nostro sostegno ad un approfondimento storico di eventi che non hanno mai trovato verità e giustizia. Per questo ho sottoscritto assieme ai colleghi reggiani Yuri Torri, Silvia Prodi, Ottavia Soncini e ai consiglieri Alleva e Gibertoni, una risoluzione che impegna la Giunta regionale su iniziative di studio della strage di Reggio Emilia del 7 luglio del 1960 e, coinvolgendo istituzioni e familiari delle vittime, a valorizzare ogni progetto o ricerca universitaria per accertare e chiarire appieno quei fatti che sconvolsero la nostra comunità. L’ordine del giorno è frutto di un impegno civile che durerà sino a quando necessario, come concordato in incontri con il regista Giuliano Bugani e con Silvano Franchi, fratello di uno dei Martiri. Ricordo che quel tragico giorno del 1960 cinque operai reggiani, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli, furono uccisi dalle forze dell’ordine nel corso di una manifestazione sindacale. Oltre ai morti molti furono i feriti, una violenza inaudita che non portò ad alcuna condanna fra gli imputati né ad una verifica delle responsabilità del governo Tambroni.
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