(Bologna, 15 giugno 2016) In Commissione Parità e Diritti abbiamo esaminato il “Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2015″ e approvato a maggioranza i requisiti che le associazioni estere devono possedere per potersi iscrivere nell’elenco regionale previsto dalla legge sulla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, che ha la finalità di valorizzare il ruolo delle comunità emiliano-romagnole presenti negli altri Paesi e favorirne lo sviluppo anche grazie al collegamento con le imprese della regione d’origine. Il percorso della nuova Consulta procede e questo provvedimento andrà in Aula il 22 giugno. Ho poi condiviso con i colleghi e colleghe la prossima pubblicazione della Legge quadro 6/2014 in versione inglese, grazie all’accordo stipulato fra Assemblea e Dipartimento di Lingue e culture straniere di Unibo. Divulgheremo il libretto bilingue L’Emilia-Romagna è Donna/Emilia-Romagna. A Female identity in occasione del secondo compleanno della Legge, il 27 giugno a Bologna, durante il convegno “Madri della res publica” (vedi il programma).
Ecco infine le principali caratteristiche richieste alle associazioni (o federazioni di associazioni) estere per fare domanda di iscrizione all’elenco regionale e, una volta ammesse, aderire ai futuri bandi promossi dalla stessa Consulta per il sostegno alle iniziative in favore degli emiliano-romagnoli che risiedono in altri Paesi: un numero di associati superiore ai 35, di cui almeno il 30% di origine emiliano-romagnola, operare senza finalità di lucro, con continuità, e svolgere attività e funzioni di carattere sociale, culturale e formativo in linea con i principi generali che ispirano la Consulta. Le ha illustrate il presidente della Consulta Gian Luigi Molinari, che nel frattempo ha già convocato il comitato esecutivo, con i componenti esteri collegati in video conferenza, per cominciare a discutere il programma delle iniziative per il triennio.
Un convegno davvero interessante che mi auguro abbia una partecipazione molto numerosa. La presenza della consigliera Mori costituisce senz’altro una garanzia.