(Reggio Emilia, 11-12 giugno 2016) L’inaugurazione del Centro Oncologico ed Ematologico del Santa Maria Nuova si è aperta con un abbraccio, un girotondo in musica di centinaia di persone, e si è conclusa con la visita di duemila reggiani alla nuova struttura. Ci sono giornate speciali in cui si ha la percezione di assistere ad una svolta, ad un passo verso l’impossibile che si realizza… a me -e sono convinta a molti altri- è accaduto durante questi eventi di presentazione del CORE, un sogno realizzato grazie al contributo di tanti volontari, professionisti, operatori e operatrici, istituzioni, singoli cittadini e associazioni come la Fondazione Grade Onlus che ha raccolto e donato ben 2,5 milioni di euro. Grazie ad una volontà collettiva che ha superato ogni ostacolo e all’impegno dell’Azienda ospedaliera e sanitaria, sono arrivate le risorse dalla Regione e dallo Stato e, oggi, Reggio Emilia offre al paziente oncologico ed ematologico gli spazi, l’accoglienza, le competenze e tecnologie più all’avanguardia.
Alla cerimonia inaugurale introdotta dalla direttrice Antonella Messori hanno partecipato cittadini e dipendenti del Santa Maria Nuova insieme alle autorità. Oltre al Sindaco Vecchi e al presidente Manghi, al presidente della Regione Bonaccini e al ministro Delrio, l’intervento del presidente del Consiglio Renzi ha dato il segno di festeggiare un’eccellenza sanitaria nazionale che è prima di tutto simbolo della forza delle nostre Comunità, della capacità di rendere i diritti fondamentali della Costituzione davvero esigibili. Nel nuovo ospedale sarà infatti favorita la centralità del paziente attraverso l’inserimento in percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, saranno promossi nuovi modelli di assistenza infermieristica e implementata la ricerca oncologica. L’approccio multidisciplinare consentirà di integrare più competenze nel percorso di cura. Grazie dunque ai tantissimi che si sono impegnati e che si impegneranno per ogni persona sofferente e fiduciosa, alla quale si riuscirà a dare speranza e dignità nella malattia.
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