(Roma, 31 marzo 2016) “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare” è la legge regionale in vigore in Emilia-Romagna da due anni, che sta ispirando le ultime due proposte di legge quadro nazionale depositate alla Camera da Edo Patriarca e in Senato da Ignazio Angioni. Non solo, normative sulla falsariga della L.R. 2/2014 sono in discussione in Abruzzo, Campania, Lazio, Marche, Piemonte e Sardegna. Lo abbiamo spiegato al convegno “Riconoscimento di ruolo e valorizzazione del caregiver familiare”, promosso a Montecitorio dalla cooperativa ‘Anziani e non solo’ e da ‘Carer–Caregiver familiari’, l’associazione che a livello regionale sta facendo molto per estendere i diritti delle persone che assistono i loro familiari non autosufficienti, così come per attuare compiutamente la legge. Lo hanno rimarcato sia la presidente Lalla Golfarelli che la direttrice di Carer Loredana Ligabue introducendo il convegno.
Proprio l’aver fatto scuola su questo tema consegna alla nostra Regione la responsabilità di attuare fino in fondo la propria legge, in particolare attraverso linee guida che dovranno intercettare con rigore i bisogni emergenti ed emergenziali di tante persone “invisibili” che, spesso nell’isolamento, si fanno carico di problematiche di assistenza e integrano fortemente il welfare di comunità e prossimità. Nel mio intervento, ricordando il percorso che abbiamo compiuto nella scorsa legislatura, ho messo in evidenza il ruolo sociale e le difficoltà di chi svolge questo lavoro di cura: parliamo di circa 290.000 caregiver in Emilia-Romagna, in prevalenza donne tra i 45 e 55 anni, ma anche ventenni che si trovano a portare un grande peso sulle spalle senza una formazione, aiuti economici e psicologici. Queste persone (quasi 3 milioni e mezzo in Italia) di fatto svolgono servizi essenziali integrando il sistema di welfare, e meritano perciò il supporto previsto dalla legge regionale 2/2014 e assunto dagli altri testi presentati: misure di sollievo programmato e d’emergenza, sostegno psicologico, informazione, formazione; ma anche accordi con i datori di lavoro per favorire orari flessibili e con compagnie assicurative per offrire polizze mirate e scontate. Ho sottolineato che il sostegno ai caregiver è anche, non secondariamente, punto strategico di attuazione della legge quadro regionale per la parità, in quanto sostiene le tantissime donne impegnate nella cura con misure di conciliazione dei tempi di vita e politiche che sono di argine alla loro segregazione sociale.
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