(COMUNICATO Bologna, 16 marzo 2016) Una “filiera di donne elette e consapevoli” che “vogliono essere costruttrici di ponti, di legami tra più soggetti possibili grazie alla capacità di fare rete” per arrivare a “raggiungere obiettivi anche al di là delle competenze dirette sulla materia”: è la Conferenza delle elette dell’Emilia-Romagna, così come presentata dalla presidente della commissione Parità e Diritti delle Persone dell’Assemblea legislativa Roberta Mori, che ha convocato oggi per la prima volta l’organismo. Introdotto dalla Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere n. 6 del 2014, vi fanno parte tutte le elette, sindache e consigliere, del territorio regionale. Donne straniere, violenza di genere, rappresentanza, l’educazione nelle scuole, medicina di genere e sport sono stati solo alcuni dei temi su cui si sono confrontate le elette, affiancate dalle assessore e assessori con delega alle Pari opportunità che partecipano alla Conferenza come invitati. E’ intervenuta l’assessora regionale alle pari opportunità Emma Petitti.
“Siamo le rappresentanti di un territorio che esprime soggettività femminili molto forti e una cultura paritaria storicamente radicata. – ha affermato Mori introducendo i lavori – L’Emilia-Romagna è pronta e noi possiamo essere ancora più incisive di quanto siamo state fino ad ora”. Secondo la presidente – prima firmataria della legge approvata due anni fa – “l’attuazione di una piena parità deve essere a carico di tutti ed è importante uno sforzo culturale per fare sì che ognuno se ne renda conto, ma sono per prime le donne elette o delegate alla materia a dover essere consapevoli del proprio protagonismo, sempre collegiale”. Sottolineata l’importanza dell’attuazione dei protocolli di collaborazione, che la legge regionale prevede, tra Regione e Comuni: “Per rendere operative ed esigibili politiche di genere e di parità sui territori, lo strumento del protocollo può costituire un piano di azione molto concreto su temi come la sanità, l’educazione o il lavoro. È importante rendere consapevoli i cittadini e le istituzioni di quanto ci sia ancora da fare, sempre in alleanza tra uomini e donne”. Ad aprire l’incontro il saluto di Yuri Torri,
consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea: “La Conferenza è uno strumento prezioso e importante per prevenire e combattere, grazie alla condivisione su tutti i territori di politiche di contrasto, la discriminazione, che ad alcuni può sembrare una battaglia anacronistica ma invece è un problema reale e concreto”. Torri ha partecipato alla Conferenza rappresentando anche la presidente Simonetta Saliera, impegnata in una missione istituzionale di sostegno al popolo Saharawi in Algeria; la presidente ha comunque inviato alle partecipanti una lettera in cui sottolinea come “l’insediamento della Conferenza regionale delle elette è tanto il punto di arrivo quanto quello di partenza del lavoro dell’Assemblea legislativa, della Regione tutta e della Commissione Parità su un tema fondamentale per la nostra democrazia come quello dei diritti personali, politici e sociali”.
“La Conferenza delle elette deve essere un terreno di ascolto e di impulso per le nostre strategie – ha spiegato l’assessora regionale alle Pari opportunità Emma Petitti – è fondamentale lavorare in forte sinergia per la piena attuazione della legge quadro sulla parità”. Come ha ricordato l’esponente della Giunta, “abbiamo già approvato il primo Piano regionale antiviolenza, e alcuni indirizzi fondamentali sono da realizzare insieme, attraverso momenti nei territori che ci permettano di capire al meglio come mettere in campo punti fondamentali del Piano”. Secondo Petitti “è importante tenere sempre alta l’attenzione sulla rappresentanza, perché significa arrivare realmente a una democrazia paritaria”: il prossimo impegno dell’esecutivo regionale, ha concluso, “sarà sicuramente garantire il rispetto di temi come la parità e l’occupazione utilizzando uno strumento come il Patto per il lavoro. Siamo la Regione con il più alto tasso di occupazione femminile, il 63% a confronto del 50% di media nazionale: continueremo a potenziare la rete a sostegno delle donne lavoratrici attraverso il welfare, l’imprenditoria femminile e un percorso che porterà a una vera parità tra posizioni di settore e retribuzioni nelle professioni”.
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