Bologna_DonnaeSalute_13nov15(Bologna, 13 novembre 2015) Di medicina di genere si parla sempre di più e non solo tra i professionisti della sanità. Merito di tanti che la promuovono e stanno facendo crescere la domanda di appropriatezza ed equità delle cure. Tra loro la rivista e associazione Noi Donne, che da giugno sta portando in giro per l’Italia il progetto DonnaeSalute, con l’obiettivo di divulgare i temi propri della salute femminile, di valorizzare buone pratiche ed eccellenze territoriali, e far dialogare i mondi coinvolti (dagli operatori sociosanitari all’associazionismo, dalle istituzioni di ricerca alla politica). Ho partecipato a questa tappa bolognese del progetto, nella sede del Comune, portando i saluti e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, che sta investendo nella formazione quale primo passo di attuazione della legge quadro 6/2014 per quanto riguarda la medicina di genere.

Bologna_13novembre_DonnaeSalute-page-001Nel mio intervento ho ricordato l’art 10 della legge regionale, che sancisce parità di trattamento e accesso alle cure, con particolare riguardo alle differenze uomo-donna; il ruolo attivo delle ASL sull’attività scientifica e di ricerca secondo l’ottica di genere e per la prevenzione, diagnosi, cura farmacologica e riabilitazione orientate all’equità; non ultimo, l’adeguamento del Piano sociale e sanitario regionale agli obiettivi di appropriatezza. Coordinati tra gli altri da Tiziana Bartolini, “anima” di Noi Donne e del progetto, sono intervenute professioniste e dirigenti del settore e delle associazioni, esperti quale il coordinatore della Commissione regionale Percorso Nascita Corrado Melega. Alla fine dell’anno un report consuntivo di DonnaeSalute sarà consegnato alle autorità e decisori istituzionali. Ecco un ottimo esempio dell’instancabile mission itinerante di promozione della cultura paritaria, che si alimenta della forza delle donne e dell’alleanza con gli uomini di buona volontà.