CommissioneParita_11nov15(Bologna, 11 novembre 2015) Il coordinamento regionale dei Centri antiviolenza, rappresentato nella audizione in Commissione Parità dalla coordinatrice Samuela Frigeri, da Silvia Iotti di Nondasola Reggio Emilia e Paola Castagnotto del Centro Donna di Ferrara, chiede prima di tutto “certezza nelle risorse”, perché anche se “per fortuna esiste il volontariato, noi dobbiamo impegnare risorse professionali”; poi “percorsi per garantire autonomia alle vittime”, tanto a livello lavorativo quanto abitativo, e, infine, “iniziative per la formazione e la prevenzione, a partire dalle scuole”. Sono state 3.300 le donne che l’anno scorso si sono rivolte alla rete di strutture collegate ai 13 centri antiviolenza e purtroppo si conferma il trend di aumento. “Non c’è stata nessuna riduzione – hanno spiegato, sottolineando che “questo significa anche che si va sempre più riducendo la paura o la vergogna di denunciare”. Le vittime di violenza maschile sono in due casi su tre italiane ed è in crescita in particolare la violenza economica, cioè la privazione forzata del lavoro e autonomia di spesa. Dopo un dibattito in cui abbiamo toccato anche il tema degli uomini maltrattanti e il loro trattamento socio-sanitario, ho ringraziato il Coordinamento per il presidio socio-culturale che i Centri effettuano sul territorio attraverso una presa in carico che ha risvolti positivi su tutta la società. A breve la commissione esaminerà la bozza del Piano regionale contro la violenza, momento importante in vista della sua adozione definitiva.