bimba(Bologna, 22 ottobre 2015) Riflessione e aggiornamento sui progetti di contrasto realizzati in questi anni e un confronto diretto con gli operatori e operatrici del mondo sociosanitario e della scuola: questo l’obiettivo del Convegno organizzato dalla Direzione Sanità e Politiche sociali e per l’Integrazione della Regione dal titolo “Mutilazioni genitali femminili… facciamo il punto. Bilanci provvisori e prospettive future”, a cui sono intervenuta per sottolineare l’importanza dell’approccio interdisciplinare, improntato ad una cultura del rispetto e della parità di genere, con cui affrontare anche questo fenomeno che, si stima oggi, riguarda dalle 6.000 alle 6.500 donne straniere in Emilia-Romagna. Ho ricordato come la legge quadro 6/2014 individui proprio nei servizi sociosanitari ed educativi il pilastro della politica antidiscriminatoria della Regione.

MGF_spettacolo_22ott15Le ricerche mostrano che le pratiche mutilatorie su bambine e giovani donne proprie di alcune culture e religioni radicate in Africa e in misura minore in Asia, siano sempre meno diffuse tra le nuove generazioni. D’altro canto non sono affatto scomparse e, soprattutto, il tema MGF continua ad essere preziosa occasione di dialogo interculturale sulla transizione in atto da vecchie a nuove forme di manipolazione dei corpi femminili. Lo ha ben rappresentato il testo teatrale di e con Vanessa Korn “A parte me”, promosso dall’associazione Crisalidi e dal Comune di Piacenza, che ha preceduto i contributi tecnici al Convegno. In primo piano, dunque, anche nel supporto concreto che offrono i Servizi territoriali, vi è il contrasto agli stereotipi che sono fonte di discriminazione e violenza, aspetto essenziale del percorso di integrazione sociale cui tendono le politiche della Regione.