province(Bologna, 28 luglio 2015) “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni” è il titolo della legge approvata in Assemblea dopo un lungo confronto con enti locali e sindacati e dopo un’approfondita discussione. Si tratta dell’atto iniziale di un corposo riordino reso necessario dalla riforma nazionale, che però non si limita ad attuare la cosiddetta “legge Delrio” 56/2014. Per mantenere la qualità dei servizi a cittadini e imprese, la Regione semplifica e razionalizza i livelli istituzionali garantendo la sostenibilità finanziaria e organizzativa del percorso, e tutela l’occupazione dei quasi 4.000 dipendenti provinciali attraverso 31 milioni per le funzioni delegate, più altri 28 milioni sul 2015. Sarà una Conferenza interistituzionale a gestire la transizione e far avanzare i processi di integrazione amministrativa e territoriale.

sedeAssembleaLa riforma investe sulle Unioni, sulle fusioni fra Comuni (con l’obiettivo al 2020 di ridurre a 300 i Comuni emiliano-romagnoli) e sulla Città metropolitana di Bologna. Scattano da oggi i tempi nei quali le attuali Province dovranno avanzare proposte per la sperimentazione delle “aree vaste interprovinciali”, identificando nuovi ambiti ottimali nella gestione dei servizi e utilizzando lo strumento della convenzione. Fra le novità introdotte, entro sei mesi verrà redatto un Testo unico di riordino delle leggi che disciplinano Agenzie, istituti, forme societarie ed Enti. L’Assemblea legislativa ha compiti di indirizzo e controllo sulle nuove Agenzie, la delimitazione delle aree vaste, il personale attualmente in Aipo. L’Aula ha infine approvato tre ordini del giorno, uno per mantenere funzioni e personale dei corpi di Polizia provinciale, un altro sulla nuova Agenzia regionale per l’Ambiente e l’Energia, il terzo per una ristrutturazione coerente dei Servizi per l’impiego.