Bologna_conPetitti_5mar15(Bologna, 22 luglio 2015) La prima bozza del Piano regionale contro la violenza di genere per la fine del 2015, un portale regionale sulla parità e contro le discriminazioni di genere entro il 15 settembre, l’istituzione del Tavolo regionale permanente per le politiche di genere prima del 2016: sono queste alcune tappe del percorso di attuazione della legge quadro regionale elencate dall’assessora alle Pari opportunità Emma Petitti che, ascoltata questa mattina in audizione dalla commissione Parità e diritti delle persone, ha ribadito la necessità di promuovere l’integrazione delle politiche di genere coinvolgendo tutta l’amministrazione e tutti gli assessorati e l’impegno di monitorare come le scelte della Regione possano migliorare la condizione delle donne in Emilia-Romagna.

puzzleAl centro dell’attuazione sarà il contrasto alla violenza di genere, perché “l’Emilia-Romagna deve diventare un riferimento a livello nazionale. Abbiamo ricevuto fondi importanti dal Piano anti-violenza nazionale, che abbiamo utilizzato per il rafforzamento dei Centri provinciali antiviolenza e per la rete di monitoraggio”. Tappa fondamentale sarà dunque “il Piano regionale contro la violenza di genere, per cui contiamo di presentare la prima bozza alla Commissione entro la fine del 2015: il documento andrà anche a ridefinire la rete regionale della prevenzione, con un nuovo modello di governance più snella”. L’impegno espresso da Emma Petitti e la tabella di marcia di attuazione della legge quadro incrocia le aspettative che ci hanno portato alla sua elaborazione, per questo sono soddisfatta anche se sarà importante non dimenticare il tema delle risorse durante l’approvazione del bilancio di previsione. Tra le aree di intervento avranno grande importanza anche l’educazione e la cultura,

costruendo strumenti per coordinare e valorizzazione le attività sui territori e incentivarne la nascita di nuove: strumenti tra cui rientreranno anche il nuovo portale regionale, la costituzione delle linee guida da condividere con gli enti locali per un linguaggio attento al genere (dopo la prima fase rivolta ai comunicatori interni all’ente), un protocollo operativo per il Corecom per il contrasto agli stereotipi di genere e contro la discriminazione dell’immagine femminile e una collaborazione con il Tribunale minorile regionale per la realizzazione e distribuzione di opuscoli per aiutare le donne vittime di violenza ad affrontare il tema con i propri figli. Secondo Petitti, infine, “tutti gli assessorati saranno coinvolti nella realizzazione di un vero bilancio di genere” ed “è già stata avviata l’istruttoria per istituire entro la fine dell’anno il Tavolo regionale permanente per le politiche di genere, che sarà rinnovato e allargato e finalmente capace di decidere e incidere”.