(Bologna, 24 giugno 2015) Ebbene sì, la legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere compie un anno. A segnare la ricorrenza -che cade per la precisione domani 25 giugno- in modo tutt’altro che simbolico, ho convocato la commissione Parità e diritti delle persone per rilanciarne l’attuazione, condividendo con i colleghi e colleghe le nostre competenze dirette, i relativi adempimenti e le tempistiche, insomma un vero e proprio piano operativo. Tra le priorità su cui stiamo già lavorando, la convocazione a settembre della prima Conferenza regionale delle elette, l’istituzione di borse di studio per tesi di laurea in differenze di genere, una Risoluzione da presentare in Assemblea legislativa per stimolare e approfondire l’introduzione della medicina di genere nei protocolli sanitari, la collaborazione con il Corecom regionale per dare slancio all’applicazione dell’intesa già formalizzata e volta ad una comunicazione rispettosa del genere, dell’immagine e del ruolo della donna.
Di grande importanza per attuare fino in fondo le norme è il nostro coinvolgimento nella stesura del Piano regionale contro la violenza di genere e del Piano integrato delle azioni regionali in materia di pari opportunità, entrambi di competenza diretta della Giunta regionale. Su questi versanti la collaborazione è ben avviata ed entro il mese di luglio faremo il punto in Commissione con l’assessora alle pari opportunità Emma Petitti.
Buon compleanno alla legge per la Parità e l’Antidiscriminazione che colloca la Regione ER al top del primato. Ma la festa a cui va la solidarietà di tutte le donne, dovrà essere accompagnata dal sostegno assiduo – e, permettetemi di raccomandarlo – “scomodo” da parte delle amministratrici, delle responsabili di organismi e associazioni e delle private cittadine per la sua attuazione. E’ un dovere verso noi stesse e una condivisione della fatica di chi ha proposto e accompagnato al traguardo la legge, che deve sollecitare l’impegno di tutte perché sia la crisi economica, sia la perpetua sottovalutazione del valore politico “dei generi” non incentivano il percorso dei diritti. Intanto buon’estate…..
Giancarla Codrignani