(Reggio Emilia, 22 giugno 2015) Di grande interesse i temi affrontati nell’iniziativa pubblica organizzata dal PD con la partecipazione dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, che ringrazio per il confronto e per la dichiarata disponibilità ad approfondirli con le realtà del territorio. Ciò vale per la eventuale chiusura del punto nascite di Castelnovo Monti, scelta non solo tecnica ma, necessariamente, anche politica, che deve tener conto delle esigenze delle comunità del nostro Appennino. Qualsiasi ragionamento sul futuro riordino degli ospedali deve considerare l’aspetto della sicurezza per le donne accanto a quello dell’accessibilità, pur consapevoli dei limiti numerici stabiliti nel 2010 con l’accordo della conferenza Stato-Regioni. In merito alla struttura ospedaliera del Mire (Maternità Infanzia Reggio Emilia), l’assessore ha ribadito il punto fermo dei 14 milioni già stanziati: “Non c’è motivo che la Regione cambi idea su questo importante progetto.” Le difficoltà del momento, legate a un quadro dei trasferimenti statali poco chiaro, non devono farci desistere dalla ricerca di tutte le strade percorribili per portare a casa un risultato che è rilevante per tutta l’Emilia-Romagna. Prima di entrare nella sala convegni dell’Astoria, la presidente di CuraRe onlus Deanna Ferretti aveva consegnato a Venturi un opuscolo sul Mire e il catalogo della mostra Novanta artisti per una bandiera, ricevendo parole di attenzione che hanno un peso.
Quanto al tema centrale dell’incontro, titolato “Medicina di genere. Una nuova stagione per la Sanità”, va attuata la legge quadro per la parità 6/2014 e dunque inseriti nella programmazione regionale gli obiettivi e gli adeguamenti richiesti da questo metodo medico-scientifico. Se fino ad ora l’approccio, anche nella sperimentazione dei farmaci, è stato incentrato sugli uomini, occorre da ora in poi saper riconoscere le differenze, promuovere studi e accelerare i programmi di formazione specifica del personale medico, tutto per realizzare quell’appropriatezza della cura che sempre di più è un obiettivo – di qualità e di efficienza – del nostro sistema sanitario. Nel merito e a sostegno di questa innovazione sono intervenute anche le colleghe Silvia Prodi e Ottavia Soncini. La responsabile welfare del Pd reggiano Paola Baraldi, che ha coordinato il dibattito, ha infine invitato l’assessore Venturi a tornare perché, sui tanti aspetti che qualificano la Sanità reggiana, il confronto non è certo concluso e la Giunta regionale dovrà fare la sua parte per sostenerli.
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