Aula_2015(Bologna, 16 giugno 2015) Potenziamento dell’Osservatorio regionale, istituzione della Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità, convocazione di una Conferenza regionale sul tema, anche per coordinare il sostegno degli Enti Locali destinatari di beni immobili confiscati. Sono alcune nuove misure della normativa che abbiamo approvato a maggioranza in Assemblea, modificando la legge regionale 3/2011. Come ha sottolineato il collega relatore Antonio Mumolo, l’esigenza di conoscere meglio la realtà odierna delle mafie nasce da evidenze, quali la loro presenza fuori dalle aree di insediamento tradizionale e la capacità di adattamento a contesti sociali diversissimi. L’Osservatorio dovrà garantire un costante monitoraggio, incrociare banche-dati e fonti informative finora disperse da mettere a disposizione della Giunta e dell’organismo della Consulta, che ha funzione di proposta, ad esempio dovrà subito definire un testo unico regionale per la legalità. Abbiamo anche deciso di indicare il magistrato Nino Di Matteo quale membro onorario.

Con questo provvedimento abbiamo alzato ulteriormente la guardia contro i rischi di infiltrazione criminale in Emilia-Romagna, perché le mafie vanno ovunque e ovunque dobbiamo mettere anticorpi. Nel dibattito in Aula è stato citato il caso di Brescello e, al proposito, condivido l’iniziativa prefettizia di una commissione di indagine, nominata di recente per valutare l’eventuale presenza di infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale. Questo è il metodo da seguire, dove le istituzioni si fanno carico di un problema, collaborano, vanno a fondo e nel caso accertassero responsabilità, prendono le decisioni anche più radicali previste dalla legge. Non è accettabile, al contrario, dare spazio e fomentare campagne infamanti basate solo sul sospetto e sulla faziosità.