(Carpi, 5 giugno 2015) In Emilia-Romagna le persone che si prendono cura di un familiare anziano o disabile non autosufficiente sono circa 90mila, di cui la maggior parte sono donne. Il nostro sistema di welfare, sempre più orientato alla domiciliarità, deve sostenere e integrare queste persone, il cui ruolo è già stato riconosciuto dalla legge regionale sui cosiddetti “caregiver” approvata nella scorsa legislatura. Questo l’impegno che ho ribadito intervenendo al convegno “Da me a te: mediazione culturale a sostegno dei caregiver familiari immigrati”, che ha chiuso Caregiver Day 2015, le giornate dedicate a chi si prende cura di un proprio familiare non autosufficiente, organizzate ogni anno dalla cooperativa “Anziani e non solo” con il sostegno dell’Unione Terre d’Argine e il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Carer e Ausl Modena.
Il nostro compito deve essere quello di riconoscere il ruolo sociale del caregiver familiare, fornire formazione a chi si occupa di assistenza e sostenere queste persone, che rischiano di andare incontro a fenomeni di isolamento sociale e problemi economici legati al fatto che sono costrette a lasciare il lavoro. Ho annunciato la convocazione di una seduta monotematica della commissione Parità per approfondire una situazione che tocca molto da vicino le donne, che più di tutti si fanno carico dell’assistenza domestica. La Regione sta cambiando il nostro welfare e lo sta aggiornando per renderlo sostenibile, garantendone sempre il carattere universalistico. E’ importante incontrare anche le associazioni dei caregiver familiari per comprendere i loro bisogni. Nel convegno il tema è stato declinato dal punto di vista degli immigrati, dato che anche la popolazione straniera sta invecchiando e dunque deve fare fronte alle problematiche che investono tutti i cittadini. Una realtà che richiede uno sforzo di mediazione per superare barriere culturali e linguistiche. Alcuni dati:
a Reggio Emilia la popolazione over 65 è di oltre 109mila persone. In questa fascia i non autosufficienti stimati sono il 18,5%, cioè più di 20mila. Nel 2013 le persone affette da demenza erano 10.286, contro le 6.991 del 2011. Il numero di badanti attive nel territorio provinciale è di 7.500. Per quanto riguarda la popolazione straniera, nel 2004 i migranti sopra i 65 anni erano appena 409. Dieci anni dopo il numero è salito a 2.254.
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