(Bologna, 28 aprile 2015) Nessun aumento di tasse, 460 milioni di euro per il sostegno alle persone non autosufficienti, 76 milioni per il trasporto pubblico, 42 milioni per la difesa del territorio, 10 milioni in più alla cultura. Ancora: per lo sviluppo e l’occupazione 2,5 miliardi di euro fino al 2020 di fondi strutturali europei, 8 miliardi per la sanità e la tutela della salute, 28 milioni per i lavoratori delle Province. Ecco i cardini della manovra di bilancio 2015 della Regione Emilia-Romagna, pari a quasi 12 miliardi, approvata a maggioranza dall’Assemblea legislativa. Finalmente si esce dall’esercizio provvisorio, ponendo le basi di una vera politica di sviluppo territoriale, economico e sociale su cui metteremo tutto il nostro impegno con un obiettivo prioritario: l’equità.
61 milioni tagliati di netto dallo Stato… però la Giunta ha operato risparmi e tagli per 82 milioni sulle spese politiche e di funzionamento dell’Ente e questo ha consentito di non applicare nuove tasse, di cofinanziare i fondi europei (Fse, Fesr, Feasr) dedicati allo sviluppo, e non secondariamente di invertire la rotta sulla cultura, le cui spese salgono a 28,4 milioni. All’ambiente e alla difesa del suolo vengono confermate le risorse precedenti, mentre le spese d’investimento per far fronte al dissesto idrogeologico ammontano a 27 milioni e all’Agenzia regionale della Protezione civile vanno 15 milioni da destinare alle emergenze degli enti locali. Sulla Sanità, garantiamo tutti i servizi e i progetti grazie ad una integrazione dei fondi statali, inoltre confermiamo il fondo regionale per la non autosufficienza, con risorse aggiuntive proprie pari a 120 milioni, mentre 20 milioni vanno al fondo speciale per il Sociale, 2,2 milioni al fondo regionale per gli affitti e 1 milione per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Previsti inoltre 7,5 milioni per la vetrina di Expo e sul turismo l’obiettivo della Regione è che al 2020 superi il 10% del Pil regionale, mentre al commercio vengono destinati 28,3 milioni, funzionali ad attivare i fondi strutturali Por Fesr 2014/2020. Alla formazione e al lavoro sono destinate risorse regionali pari a 17 milioni, connesse ai finanziamenti del fondo sociale europeo, e oltre 41 milioni vanno a interventi di natura pubblica a sostegno delle fasce più deboli del mercato del lavoro. Ai servizi per il diritto allo studio universitario vanno 20 milioni, cui si aggiungono 4 milioni per le borse di studio riservate alle scuole medie superiori e 3 milioni per la formazione scolastica. È infine destinato al rilancio e alla promozione dell’attività fisica e della pratica sportiva 1 milione di euro, e altri 2 milioni vengono previsti per l’impiantistica sportiva.
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