(COMUNICATO Ferrara, 9 aprile 2015) La “Legge per la Parità” ha consegnato all’Emilia-Romagna un primato nazionale, fornendo un esempio alle altre realtà regionali e consentendo all’Amministrazione ferrarese di concentrarsi su un percorso di politiche anti discriminatorie. In conclusione della settimana contro il razzismo, a Palazzo Bonacossi è stato dedicato un convegno alla suddetta legge, cui hanno partecipato come relatrici la consigliera di parità provinciale Donatella Orioli e la presidente della commissione regionale Parità e Diritti Roberta Mori, alla presenza degli assessori Felletti e Sapigni. La Orioli ha presentato i dati dello scorso anno relativi alle discriminazioni di genere sul lavoro: il fenomeno risulta trasversale, coinvolge aziende pubbliche e private, lavoratrici coniugate e non, donne sole e con figli a carico.
«Assistiamo principalmente a casi di demansionamento o dimissioni in seguito a maternità, che comportano dispersione di professionalità, depressione e difficoltà relazionale», ha spiegato la consigliera. I punti cardine della legge sono stati poi enumerati dalla Mori, che ha sottolineato come in prima linea vi sia stata la volontà di rafforzare la rappresentanza democratica nelle istituzioni elettive, seguita a ruota dalla necessità di promuovere la diffusione di corretti modelli e immagini femminili. «Quello che proponiamo ora è un modello culturale non più limitato e limitante. – ha dichiarato la Mori – Esistono delle eroine moderne, che nella solitudine di essere donne in contesti difficili, stanno ribaltando le sorti del loro paese. Potrebbero diventare un esempio di riscatto femminile attuale e moderno». Altra priorità, la medicina di genere. Si è riscontrato infatti il bisogno di protocolli adeguati a garantire anzi tutto l’equità in ambito sanitario, e per far fronte alle difficoltà occupazionali verrà dato spazio e sostegno all’imprenditoria femminile. Anche la parità a livello linguistico è tra i temi della legge: il linguaggio è un elemento identitario, e declinare al femminile ruoli e posizioni è una via di valorizzazione. «Ora è il tempo dell’alleanza: siamo pronti a una rivoluzione culturale in cui gli uomini stiano al nostro fianco», ha affermato in conclusione la Mori.
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