Aula_2015(Bologna, 10 marzo 2015) Riduzione del 16% dell’indennità lorda di carica dei consiglieri, equivalente ora a 5.000 euro lordi rispetto ai precedenti 6.104; conseguenti riduzioni della indennità di funzione e di rimborso spese per l’esercizio di mandato; eliminazione totale dei contributi per il funzionamento dei gruppi; eliminazione totale dell’indennità di fine mandato; regolazione delle risorse per il personale dei gruppi. Queste alcune novità contenute nel progetto di legge approvato oggi all’unanimità dall’Assemblea Regionale. Estremamente soddisfatti i consiglieri regionali reggiani del Partito democratico Roberta Mori, Silvia Prodi, Andrea Rossi e Ottavia Soncini: “Le misure prese quest’oggi collocheranno la nostra Regione di gran lunga fra le posizioni più avanzate in termini di contenimento delle indennità e nella attuazione dei criteri nazionali più recenti in materia di dimensionamento dei fondi per il funzionamento dei gruppi. A ciò si aggiunga l’esclusione del vitalizio per i condannati per reati di mafia”.

“Tali misure ci collocano in linea con la sensibilità diffusa che nei tempi di crisi chiede segnali chiari di sobrietà ed essenzialità della politica e dei suoi rappresentanti. Non siamo certo all’anno zero, poiché su molti aspetti la nostra Regione si trovava già in uno stadio altamente avanzato, pensiamo all’eliminazione del vitalizio; noi però non ci accontentiamo e andremo ancora avanti con forza nella direzione già in parte tracciata dalle precedenti legislature”. Ecco, nel dettaglio, le misure più rilevanti. L’indennità mensile di carica lorda dei consiglieri regionali è fissata a 5 mila euro (rispetto a 6.104,47), con un risparmio annuo di 662.682 euro per un totale di 3.313.410 euro nell’arco della legislatura. A questo risparmio va sommato quello derivante dalla diminuzione delle indennità di funzione, calcolate in percentuale sull’indennità di carica, per un totale di altri 346.582,69 euro per legislatura. Contestualmente, diminuiscono le indennità di funzione anche di assessori, presidente e vicepresidente di giunta. Il rimborso forfetario mensile delle spese per l’esercizio del mandato riconosciuto ai consiglieri viene fissato a 2.258.65 euro. Viene eliminata l’indennità di fine mandato dei consiglieri, misura che genera un risparmio totale per la legislatura di 1.526.117,5 euro. Infine, l’eliminazione del fondo per le spese di funzionamento dei gruppi garantisce un risparmio pari a 472.962,3 euro annui, che diventano 2.364.811,5 nella legislatura. Fondi che, per decisione condivisa da maggioranza e opposizione, verranno destinati a finanziare politiche di sicurezza, legalità e qualità del lavoro, il sostegno al microcredito per lo sviluppo dell’imprenditorialità, il reinserimento lavorativo e l’inclusione sociale. Una riduzione che incide su un consigliere regionale, in un valore netto non inferiore agli 85mila euro nei 5 anni di legislatura. Le misure approvate non rappresentano certo l’integralità della risposta: la strada verso una recuperata fiducia verso le istituzioni passa infatti anche e soprattutto attraverso il loro impegno costante nella soluzione dei tanti problemi di ordine economico, sociale, lavorativo che affliggono oggi i cittadini. Ma questo di oggi è un primo passo, un primo passo verso una maggiore credibilità al fine di ricostruire le basi della nostra convivenza civile. E a tale primo passo, ne siamo convinti, ne seguiranno molti altri.