mori-moretti_20nov14Il 25 novembre è la Giornata internazionale per il contrasto alla violenza sulle donne. Anche in vista di questo appuntamento di sensibilizzazione, abbiamo promosso un’iniziativa oggi a Correggio per la parità e diritti delle donne, motore di sviluppo dell’intera società, assieme all’On. Antonella Incerti e all’Eurodeputata Alessandra Moretti. Uno dei miei primi atti in Consiglio regionale fu una Risoluzione che presentai a luglio 2010 per chiedere tre cose alla Giunta: di sostenere anche finanziariamente i centri antiviolenza, promuovere l’educazione al rispetto delle differenze nelle scuole e una campagna di sensibilizzazione che coinvolgesse sempre più gli uomini in un problema sociale drammatico. I numeri parlavano già chiaro evidenziando un fenomeno strutturale e in crescita. In base alle ultime rilevazioni oltre 3.000 donne ogni anno si rivolgono ai 13 centri dell’Emilia-Romagna, chiedendo protezione, tutela legale, assistenza per sé e spesso anche per i propri figli, per violenze fisiche, psicologiche o economiche che stanno subendo. Secondo il recente rapporto Eures sul femminicidio in Italia sono almeno 164 le donne uccise da un uomo nel 2013 e tra loro ben 124 per mano del coniuge, del convivente o dell’ex partner. L’anno peggiore per l’Emilia-Romagna è stato il 2012 con 15 vittime, calate a 9 l’anno scorso.

CopertinaLeggeQuadroL’impegno della Commissione per la parità, che ho avuto l’onore di presiedere dal 2011, è stato molto intenso e si è articolato in una serie di approfondimenti, proposte, iniziative politiche e pubbliche, visite ai centri antiviolenza, consultazioni, di cui ho cercato di rendere conto puntualmente nel tempo. L’esito è stato quello di allargare in modo inedito la partecipazione della società regionale ai temi della parità nei diritti, della lotta alle discriminazioni, della prevenzione alla violenza di genere. Ed è grazie a questo coinvolgimento che siamo riusciti in modo bipartisan ad approvare la legge quadro regionale n. 6 del 27 giugno 2014. Il mio auspicio e impegno per il futuro si può riassumere così:

dalla legge per la parità e contro le discriminazioni di genere, la prima in Italia che attua la Convenzione di Istanbul, non si prescinde e non si tornerà mai indietro. La realizzeremo fino in fondo. Noi donne guardiamo avanti, forti di questo primo importante traguardo che ci consentirà di intervenire in Emilia-Romagna con politiche integrate in ogni settore, dal lavoro e conciliazione alla medicina di genere in sanità, dall’imprenditoria femminile alla rappresentazione rispettosa, non stereotipata della donna. La prevenzione alla violenza di genere è sottesa ad ogni misura della legge 6 perché ogni disposizione orienta, culturalmente e di fatto, ad un’assunzione di responsabilità sul cambiamento necessario. A cominciare dalla Regione, che mette in rete le altre istituzioni e i soggetti sociali su precisi obiettivi, inserisce e potenzia i centri antiviolenza nel proprio sistema di servizi, incentiva i migliori progetti locali. Con responsabilità, passione e coerenza riusciremo a ottenere risultati concreti, a fare passi in avanti per sconfiggere la violenza maschile contro le donne; e a dimostrare che l’uguaglianza nei diritti e nelle opportunità fra donne e uomini è il vero motore di una società più equa e dello sviluppo che verrà.