Bologna_Festapalco_12set14(Festa de l’Unità di Bologna, 12 settembre 2014) “Emilia-Romagna per donne: una regione per tutti” è il titolo dato dalle Donne Democratiche bolognesi al dibattito di presentazione della legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere. Introdotte dalla coordinatrice Federica Mazzoni e intervistate dalla direttrice di Radio Città del Capo, Lucia Manassi, abbiamo toccato i punti salienti della normativa nell’ottica degli impegni precisi che pone al futuro governo regionale, all’Assemblea e alla Giunta che usciranno dalle elezioni del 23 novembre. Significativa la partecipazione del segretario del PD di Bologna e prossimo candidato Raffaele Donini, che si spenderà su due fronti per l’attuazione di una legge che ha definito “costituente” e centrale nel futuro mandato: da una parte l’utilizzo nelle fasi della verifica dello stesso metodo di partecipazione ampia usato per costruire le norme, dall’altra il suo finanziamento, che richiede risorse adeguate sui diversi capitoli di bilancio secondo l’ottica trasversale del mainstreaming di genere.

Bologna_Festa_12set14Annamaria Tagliavini, in rappresentanza della Biblioteca delle Donne e associazione Orlando, ha evidenziato le forme di promozione della cultura di genere, di educazione alle differenze e al rispetto reciproco sin dai banchi di scuola; Benedetta Rasponi di CNA Impresa Donna ha spiegato l’importanza di misure che per la prima volta incidono in modo antidiscriminatorio nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria femminile (su oltre 70.000 imprese ben 28.000 sono condotte da donne), favorendo i servizi di conciliazione e per l’accesso al credito, mettendo la Regione nella condizione di promuovere reti progettuali di imprenditrici e associazioni. La coordinatrice dei centri antiviolenza Samuela Frigeri ha evidenziato che solo una legge quadro come questa, frutto di un vero ascolto dei centri, può contribuire a prevenire e dunque contrastare efficacemente la violenza maschile sulle donne e ha promesso una vigilanza molto attiva sulla sua attuazione. La docente universitaria ed esperta di genere Cecilia Robustelli ha spiegato l’importanza di aver normato anche gli aspetti del linguaggio (mai neutro!) e della rappresentazione della donna nella comunicazione pubblica, perché è su questa dimensione che si fondano i comportamenti sociali, la stessa convivenza civile, democratica e paritaria che serve per crescere, insieme.