(Pescara, 16 giugno 2014) «La democrazia paritaria è un obiettivo costituzionalmente garantito, deve partire con una rivoluzione culturale fin dai banchi di scuola ed essere al centro del dibattito politico. Non si può abbassare la guardia, la modalità elettorale della doppia preferenza di genere deve diventare realtà in tutte le Regioni d’Italia. Ben vengano dunque iniziative come quella di oggi qui a Pescara, promossa dalla presidente della Cpo abruzzese Gemma Andreini, sia come momento di confronto con le altre colleghe provenienti da tutta Italia sulle tematiche di genere, sia per mettere in campo insieme azioni concrete a livello nazionale». E’ quanto ha affermato Roberta Mori, coordinatrice della Conferenza delle Presidenti degli Organismi di Pari Opportunità regionali e consigliera dell’Emilia-Romagna, che ha accolto l’invito della presidente della Cpo della Regione Abruzzo ad organizzare una seduta dei lavori della conferenza nazionale a Pescara. Ha partecipato anche la neo consigliera regionale abruzzese Marinella Sclocco, che dovrebbe ottenere la delega come assessora regionale alle Pari Opportunità.
Nel portare i saluti del presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, ha annunciato: «Probabilmente correggeremo la legge elettorale regionale e mi batterò per far approvare la doppia preferenza di genere, perché in Abruzzo bisogna lavorare ancora molto per avere più donne in consiglio regionale e ai vertici degli enti a partecipazione pubblica. Senza il listino la presenza delle donne in Consiglio è diminuita e questo denota un problema culturale a monte, per cui c’è necessità di sostenere le donne nel percorso politico, c’è bisogno di un cambio di mentalità trasversale nei partiti, che si ricordano delle donne solo nella fase finale, cioè quella delle elezioni. Se avrò la delega in Giunta alle Pari Opportunità chiederò aiuto alla Cpo regionale e vorrò il loro parere su tutte le leggi relative alle tematiche di genere, perché è necessario un cambiamento culturale forte». Non a caso Roberta Mori ha consegnato alla futura assessora regionale abruzzese il testo del progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, che sarà approvato a breve dall’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna e introdurrà, di fatto, la doppia preferenza di genere alle elezioni regionali emiliane, nonché misure incisive in ogni campo: dall’educazione alla prevenzione e contrasto della violenza alle donne, dalla medicina di genere agli incentivi all’imprenditoria femminile. Una best practice che l’Abruzzo dovrebbe importare, come sottolinea la padrona di casa Gemma Andreini: «Abbiamo cercato di far passare questa modifica dello statuto del Consiglio regionale, affinché fosse introdotta la doppia preferenza di genere anche alle elezioni regionali, così come accade per i Comuni con più di 5 mila abitanti, ma non ci siamo riuscite a causa di una scarsa sensibilità da parte dei precedenti consigli regionali, ora ci auguriamo che questo nuovo consiglio accolga le nostre istanze».
Votare con la modalità della doppia preferenza di genere alle regionali significa inoltre recuperare una fetta importante di elettori che si sono astenuti, soprattutto in questa tornata elettorale, come rileva la presidente Cpo del Lazio Donatina Persichetti: «L’allontanamento dei cittadini, uomini e donne, dalla politica è dovuto anche alla mancanza di concretezza, che una maggiore presenza femminile potrebbe invece garantire». Dalla Conferenza nazionale delle Presidenti degli Organismi di Pari Opportunità delle Regioni italiane che si è riunita ieri a Pescara sono arrivate decisioni importanti: spingere l’acceleratore sulla cultura di genere nelle scuole italiane, e per questo sarà presto siglato un protocollo con il Miur, mentre è stato già chiesto un incontro con il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini; sollecitare un incontro con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi per capire quale sia l’indirizzo governativo verso le politiche di genere; mantenere una relazione costante con Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni, e con Eros Brega, Presidente della Conferenza delle Assemblee legislative, per monitorare l’equilibrio della rappresentanza di genere in Giunte e Consigli e nei Cda degli Enti a partecipazione pubblica; promuovere progetti concreti sulla medicina di genere, sui protocolli di assistenza nella cura farmacologia, sulla violenza di genere, con campagne di cooperazione internazionale e di recupero di maltrattate e maltrattanti.
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