aula(Bologna, 2 aprile 2014) Discussione in Aula sul documento di lavoro a firma Vasco Errani ed Eros Brega (rispettivamente presidente della Conferenza Regioni e coordinatore delle Assemblee regionali) che contribuisce alla proposta di riforma costituzionale avanzata dal Governo. Come ha sottolineato anche la presidente Palma Costi introducendo i lavori, si tratta di un coinvolgimento importante e necessario per una effettiva partecipazione dei Territori al processo di superamento del bicameralismo perfetto grazie al nuovo Senato non elettivo, e di revisione del Titolo V con una più efficace ripartizione delle funzioni tra Stato, Regioni e Comuni.

bicameralismoUna notazione personale a premessa. Sono convinta che la qualità della legislazione contribuisca a fondare la qualità della democrazia, sicché l’approccio fast and furious non può mai essere a detrimento della sostanza che in questo ambito è diritti e libertà. La spinta autoriformatrice dello Stato deve avere come bussola il contenimento e la riqualificazione della spesa, senza però baratti con il destino dell’Italia e la vita delle persone.. quindi, avanti tutta… con giudizio! Nel merito del dibattito in Assemblea, abbiamo approvato la denominazione di Senato delle Regioni e delle Autonomie proposta dal Governo, così come la composizione: presidenti di Regione, sindaci dei capoluoghi e consiglieri scelti dalle Assemblee tra i propri componenti. Chiediamo almeno due cose alla riforma del Senato: che la ripartizione dei seggi sia parametrata alla popolazione delle regioni e, in merito alle competenze, che il nuovo organo eserciti concrete funzioni di riequilibrio tra le funzioni statali e regionali, anche per evitare il conflitto istituzionale che ha caratterizzato gli ultimi anni. Tra gli obiettivi da garantire, oltre ai minori costi della politica, vi è l’accelerazione del procedimento legislativo, il ruolo di rappresentanza dei territori e di raccordo tra le istituzioni che avrà il nuovo Senato, il superamento della legislazione concorrente con la definizione puntuale di ciò che deve fare lo Stato e le materie su cui legiferano solo le Regioni (finanza locale, mercato del lavoro, servizi scolastici e di formazione professionale, protezione civile, urbanistica e pianificazione del territorio, competenza su enti intermedi e forme associative dei Comuni).